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Masi, inaugurata la cattedrale dell’Amarone

Masi, inaugurata la cattedrale dell'Amarone Miracolo dell'intelligenza artificiale, la grandiosa installazione creata dall’artista Fabrizio Plessi

Masi, inaugurata la cattedrale dell’Amarone

Il centro polifunzionale del Gruppo Masi nel cuore della Valpolicella

Miracolo dell’intelligenza artificiale, la grandiosa installazione creata dall’artista Fabrizio Plessi, sorge nel cuore della Valpolicella. Un luogo dove il vino diventa luce, immagine, movimento. 

Et voilà! Eccola, nel cuore della Valpolicella, la nuova cattedrale dell’Amarone. Brindiamo: in alto i calici in ossequio al “miracolo” dell’intelligenza artificiale con il vino che diventa luce, immagine e movimento nella grandiosa installazione dell’artista Fabrizio Plessi, svelata presso Monteleone21, il nuovo centro polifunzionale del Gruppo Masi. Splendido il titolo della nuova struttura: “L’Anima dell’Amarone” anche per ricordare la secolare tradizione vitivinicola della Valpolicella Classica.

L’imponente Fruttaio di Monteleone21, emblematica magnificazione della tecnica dell’appassimento

delle uve, dalle dimensioni straordinarie (12 metri d’altezza, 30 di profondità e una pianta di 300 metri quadrati) destinato ad ospitare colonne di graticci colmi d’uva, è stato concepito anche per accogliere il “fermento creativo” di prestigiosi artisti in un ambiente per sua natura evocativo. Per questo motivo si è deciso di dedicarlo per un anno ad una installazione “site-specific” del maestro Fabrizio Plessi, pioniere della videoarte, che sin dagli anni Settanta esprime il suo pensiero con opere innovative e anticipatrici.

L’installazione ricorda il fuoco, la lava, il vento, l’acqua e il vino

L’amministratore delegato del Gruppo Masi, Federico Girotto con il presidente Sandro Boscaini

Da sempre sensibile al fascino culturale e edonistico del grande vino della Valpolicella, il maestro Plessi, in occasione dell’opening di Monteleone21, ha ideato questa installazione dove, agli elementi ancestrali del suo percorso artistico – l’acqua, il fuoco, la lava, il vento – l’artista aggiunge un altro elemento ancestrale: il vino.

“Per me l’Amarone è il simbolo del vino vero, quello che amo profondamente. Il vino non sporca mai l’anima, ma la eleva: l’anima vive insieme al vino. Amo il movimento e la monumentalità, e in questa opera l’acqua e il vino dialogano come elementi essenziali, ricordando sempre che l’uva è la nostra origine” ha dichiarato il maestro Fabrizio Plessi.

L’utilizzo di quelle quattro barche, simbolo di Venezia e dei commerci

Plessi ha utilizzato quattro grandi barche, che rappresentano un altro tema ricorrente nella sua produzione artistica: la barca è simbolo di Venezia, del viaggio, del commercio, ma è anche una metafora.

“La barca è una metafora della nostra vita e io sono un navigatore solitario” ha raccontato  Plessi, conducendoci per mano in questo nuovo viaggio, fedele al suo mondo: “Le mie installazioni sono monumentali, dentro però c’è la leggerezza della tecnologia”.”

In quest’opera Plessi va oltre l’utilizzo che ha fatto in passato della tecnologia, approdando all’intelligenza artificiale, utilizzata per la realizzazione delle cascate di vino che scendono dall’alto in quattro grandi archi, quasi come un dono divino, e poi proseguono in un flusso tumultuoso negli schermi all’interno delle barche. 

E come contrappunto le arèle di bambù che accolgono le uve in appassimento 

I video dell’installazione, realizzati grazie al contributo di Rocco Plessi, fondatore e direttore di Plessi Digital, rappresentano dunque un ulteriore livello di innovazione nel percorso dell’artista.

Anche l’elemento sonoro aggiunge straordinarietà ed emozione all’esperienza, grazie al contributo del compositore Michael Nyman. 

Agli elementi digitali, fanno da contrappunto quattro “arèle” di bambù che nell’installazione accolgono le uve in appassimento e, come radici, ancorano le barche alla tradizione e al processo naturale della nascita dell’Amarone.

Un vino che prende vita negli schermi e diventa, appunto, anima, delle barche, del vino.

Sandro Boscaini: “Il visitatore rimarrà stupito da questa struttura”

Federico Girotto, l’amministratore delegato del Gruppo Masi

“Sono onorato dell’opera che il grande artista e amico Fabrizio Plessi ha creato per l’opening di Monteleone21” ha commentato Sandro Boscaini, presidente del Gruppo Masi.

“Con questo nuovo spazio abbiamo voluto andare oltre le strutture produttive e superare il concetto di semplice cantina visitabile, perché la cultura del vino è il punto di partenza per scoprire il territorio e le sue peculiarità.

L’arte di Plessi contribuisce così, anche con l’uso dell’intelligenza artificiale, ad arricchire la nuova struttura e a stupire il visitatore, dando nuovo vigore e attualità al fascino di questo vino straordinario e del mestiere antico di chi lo produce in Valpolicella Classica”.

Vino ed enoturismo rappresentano oggi un binomio strategico

A sua volta Raffaele Boscaini, direttore Marketing del Gruppo Masi nonché presidente di Confindustria Veneto, dopo aver parlato delle strategie messe in campo per affrontare le incertezze del mercato, ha sottolineato l’importanza di studiare politiche lungimiranti per la valorizzazione del territorio.

“Il binomio vino ed enoturismo – ha dichiarato – oggi rappresentano un asset strategico per la crescita economica e culturale.

Un patrimonio da valorizzare e sostenere, per generare sviluppo e opportunità per i territori. Una visione che credo sia ben rappresentata dal nuovo centro polifunzionale Monteleone21 inaugurato nel cuore della Valpolicella.”

Infine l’Amministratore delegato Federico Girotto: “Il mondo del vino sta evolvendo in maniera rapida e probabilmente irreversibile. Oggi il vino va vissuto oltre la sua dimensione di prodotto: è un simbolo e uno strumento di valorizzazione del territorio, che richiede innovazione e continua evoluzione del settore.”

Fabrizio Plessi, le sue opere sono esposte nei principali musei del mondo

Il taglio del Nastro

Nel corso della sua lunga carriera, il maestro Fabrizio Plessi ha realizzato sperimentazioni artistiche innovative e anticipatrici,

esponendo nei principali musei del mondo, dal Centre Pompidou di Parigi al Guggenheim di New York alla Biennale di Venezia, indagando il rapporto tra tecnologia, elementi naturali e percezione umana.

Innumerevoli i riconoscimenti dalla critica. In ottobre riceverà anche il Premio Masi Civiltà Veneta.

L’installazione “L’Anima dell’Amarone” rimarrà esposta presso Monteleone21 e aperta al pubblico per un anno.

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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