I Viaggi di Graspo

Il Roero , Loris Massucco ed il Ruzzese

Il Roero , Loris Massucco ed il Ruzzese La recente ultima tornata dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino che si è svolta ad Alba

Il Roero , Loris Massucco ed il Ruzzese

La degustazione
da sx Loris Massucco e Luigino Bertolazzi

La recente ultima tornata dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino che si è svolta ad Alba e con focus l’Intelligenza Artificiale diventa anche l’occasione per graspisti ed accademici di conoscere meglio vitigni, territori e produttori.

Poi, se chi ti guida è un vero e storico Cavaliere del Roero come Giacomino Fasano gli incontri ed i calici sono sempre assolutamente interessanti.

L’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero è un Associazione no profit, fondata nel 1982, ci spiega Giacomino, e conta attualmente 600 soci operando per la valorizzazione del Roero. 

Loris Massucco e il territorio

Per questo l’Ordine organizza visite, concorsi enologici e convegni come quello recentemente tenutosi a Canale e dedicato alle ”Suggestioni e prospettive per la viti-enologia del Roero”.

Così eccoci catapultati a Castagnito nel cuore di questo suggestivo territorio che ammiriamo, come quasi in volo, dalla spettacolare terrazza della Cantina dei Fratelli Massucco dove ci accoglie un sempre sorridente e propositivo Loris Massucco.

Il territorio di Castagnito

La zona del Roero prende il nome dal casato dei conti Roero che dominarono per secoli questi territori, racconta Loris con le mappe tridimensionali in mano, Siamo a 280 metri sul livello del mare e il fiume che scorre è il Tanaro, deviato circa 400 anni fa dal suo percorso originale che passava per Carmagnola.

Le colline del Roero

 Il Tanaro fa da confine con la zona del Barbaresco, dove lo scorrere selvaggio del fiume ha eroso parte di quelle colline, soprattutto in prossimità della Rocca di Barbaresco, che ha dovuto essere protetta dalla furia delle acque.

 

Panorami del Roero

I suoli del Roero sono simili a quelli della vicina Langa. Le colline del Roero sono piuttosto piccole e i terreni sono qui piuttosto variegati, la base è in generale di tipo marnoso-arenario con rocce sedimentarie di origine marina.

Un bianco da ricordare

Suoli comunque caratterizzati da diversa presenza di sabbia a seconda degli areali con un buon tenore in calcare ed argilla.

Naturalmente tutto il territorio è profondamente legato ai due vitigni fondamentali per questa DOCG, il Nebbiolo per realizzare il Roero e l’Arneis per un  grande bianco di carattere come il Roero Arneis.

La linea dei prodotti Massucco è certificata The GREN Experience, che equivale a non utilizzare erbicidi, concimi chimici e a controllare gli insetti con metodi biologici. L’Arneis Riserva è prodotto con due raccolte di uva: la prima anticipata fermentata in acciaio e la seconda frazione di uva surmatura fermentata in barrique. 

Il risultato è un bianco potente e fresco molto apprezzato nei mercati del Nord Europa.

Le meraviglie di Casa Massucco

Ma l’attenzione di Graspo è tutta rivolta ai vitigni più rari di ogni territorio così calici e racconto si indirizzano verso la Favorita che è un biotipo locale del Vermentino e soprattutto il Ruzzese Bianco.

Un vitigno, precisa Loris, che sicuramente arriva dalla Liguria avendo storicamente questo territorio vie di comunicazione come la via del sale, importanti per arrivare al mare.

Un vitigno con una storia importante amato da re e papi ma che poi con l’avvento della fillossera si era sostanzialmente perso.

da sx Giacomino Fasano, Luigino Bertolazzi, Loris Massucco e Aldo Lorenzoni

La sua zona di origine potrebbe essere localizzata in provincia di La Spezia, dove è indicato con il nome locale di Ruzzese o più raramente Razzese. Si tratta in definitiva di un Rossese bianco, ma al fine di evitare possibili confusioni con altre varietà omonime già iscritte al Registro nazionale (Rossese N., Rossese bianco B.), si è scelto di utilizzare l’appellativo dialettale di Ruzzese che viene ancora impiegato nella zona di origine e che, insieme a Rocese e a Razzese, è il termine riscontrabile nelle citazioni storiche del vitigno.

Cruciale per la sua conservazione fino ai giorni nostri è stata la figura del Conte Nino Picedi Benettini (1927 – 2019) coinvolgendo in questa missione gli amministratori locali e la Regione Liguria.

Così con la collaborazione tecnica del Prof. Mannini e di Anna Schneider del CNR di Torino, non solo è stata accertata l’originale identità del vitigno ma è stata anche possibile la sua iscrizione nel Registro del Ministero nel 2019.

Un percorso di salvaguardia e recupero che vede oggi protagonista anche la Cantina dei Fratelli Massucco che qui fa vino da cinque generazioni.

Siamo una realtà familiare, conclude Loris, che crede nel valore delle cose fatte bene, con le mani e con il cuore.

Per questo apriamo le porte della nostra cantina: per accoglierti, condividere un calice e guidarti in un percorso di degustazione che parla di noi, della nostra storia e della nostra terra.

 

Il viaggio continua

 

Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Foto di Gianmarco Guarise

 

Ci trovate su:

Facebook e Instagram, alla voce Associazione Graspo

Azienda Agricola F.lli Massucco – Cantina nel Roero

Via Serra, 21/C, 

12050 Castagnito CN

Telefono: 0173 211121

info@massuccovini.com

https://massuccovini.com

 


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