Tribuna

Mai a mani vuote

Una delle regole di base del Galateo afferma che per un invito l’ospite non si presenta a mani vuote, porta un dono, un presente adeguato alla circostanza, anche se l’omaggio floreale è sempre gradito in ogni occasione benché diverse persone preferiscano cose più concrete e di maggiore durata.

Riguardo ai fiori, è meglio farli recapitare la sera prima o la mattina del giorno stesso, giacché bisogna dare il tempo a chi li riceve di acconciarli adeguatamente. Se l’ospite vuole portarli di persona e magari gli è venuta la malaugurata idea di un mazzo spettacoloso, la padrona di casa potrebbe esserne seccata, perché priva di un vaso adatto, con tutto il disagio connesso, compreso quello di rovistare nelle credenze col rischio di non trovare nulla di idoneo e trascurare gli ospiti.

Una buona bottiglia di vino oppure di spumante di alta qualità o champagne (che è opportuno lasciare rinfrescare nel proprio frigorifero di casa, in modo da farla risultare pronta per essere eventualmente utilizzata subito) o un liquore sono un’ottima alternativa ai fiori. Vanno sempre bene cioccolatini, in tutte le occasioni e in tutte le stagioni.

C’era una volta una regola che raccomandava agli invitati a pranzo/cena di non portare paste, pasticcini, torte o gelato, a meno che non abbia concordato in precedenza e l’incontro sia informale, tenuto conto che un dolce non può mai mancare a completamento del menù. Ma anche tenendo conto che non tutti hanno un frigorifero con freezer gigantesco (e vuoto).

Ebbene, oggi, proprio questo gesto dovrebbe essere “raccomandato” come legame d’affetto e di solidarietà sociale. Nel presente periodo, un dolce fatto con le proprie mani è sempre gradito, come sarebbe anche gradita la proposta degli invitati di contribuire al banchetto portando una parte delle pietanze, un arrosto speciale per secondo, un raffinato contorno al forno, ad ogni modo qualcosa che possa essere riscaldato senza nuocere alla presentazione del cibo e assicurandosi magari che chi ospita abbia gli strumenti idonei, minimo minimo un microonde.

Inoltre, ci si sentirebbe anche in sintonia con le politiche dell’antispreco e col nuovo concetto della “economia dell’abbastanza” contro quello “della abbondanza”, il che implicherebbe anche, alla fine, di accettare di portarsi via le rimanenze.
Nuova era nuovo stile, nell’osservanza dell’intramontabile buon senso.

donna Maura
m.sacher@egnews.it


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