Stile e Società

Gambero Rosso Academy presenta: La grande serata del Primitivo di Manduria

In una splendida serata che autunnale risulta solo sul calendario, il Primitivo ha dato bella prova di se ospite di Gambero Rosso Academy di Roma che ha allestito i banchi d’assaggio nei suoi spazi esterni con vista sulle cucine,  deliziando i presenti con gradevoli sfizi gastronomici.

Ad accompagnare il celebre vitigno altri due ospiti del suo territorio, i Salumi Martina Franca e il Caseificio Masseria Madonna dell’Arco. L’ingresso ai banchi d’assaggio è stato introdotto da Marco Sabellico, curatore della guida Vini d’Italia che ha tenuto un seminario di approfondimento assieme ai produttori presenti.

Il colosso buono della viticultura Pugliese che nasce dalle splendide vigne ad alberello, si è mostrato abbinando come sempre muscoli e morbidezza. Una realtà quella del Primitivo di Manduria che copre 3.140 ettari distribuendosi su 18 Comuni nelle province di Taranto e Brindisi, tra cui i 50 soci e i 1000 viticultori del consorzio.

Proveniente pare dai Balcani, ne tessono le virtù già Varrone e Marziale mentre Lorenzo il Magnifico risulta tra i suoi grandi estimatori. In epoca moderna è Don Filippo Indellicati prelato di Gioia del Colle che, chiamandolo “primaticcio” in riferimento alla sua maturazione precoce, ne sottolinea pregi e qualità. Ma lo sviluppo del Primitivo è legato a doppio filo con l’area di Manduria dove trova le condizioni ideali per esprimersi ed evolvere.

A rappresentarlo tra i banchi di degustazione circa 30 cantine, per una settantina di etichette tra le DOP Primitivo di Manduria, Primitivo di Manduria Riserva e la DOCG Primitivo di Manduria Dolce Naturale. Mauro Di Maggio direttore di Cantine San Marzano, a margine dell’evento in qualità di presidente del consorzio ha dichiarato: “Il Primitivo di Manduria ha conosciuto in questi anni un successo crescente, frutto del lavoro delle singole cantine; ora è importante lavorare insieme per comunicare un’idea di qualità unitaria.

Ecco perché occasioni d’incontro come la degustazione alla Città del gusto sono fondamentali: ci danno l’opportunità di arrivare a un pubblico ampio e qualificato, e trasmettergli il nostro messaggio” –  tra gli obiettivi principali anche la comunicazione e il rafforzamento sui mercati internazionali – “Abbiamo la necessità di semplificare il messaggio, il nostro vitigno ha ormai acquisito una buona notorietà, ora è importante comunicare il Primitivo di Manduria come top della piramide nella gerarchia della famiglia del Primitivo promuovendo assaggi diffusi, rafforzando il marchio nei mercati internazionali che già ci conoscono (Sudamerica, Germania…) e spingendo sulla comunicazione dove ancora c’è poca conoscenza dei nostri vini.

Penso per esempio a Stati Uniti e Canada. Stiamo lavorando bene, c’è molta voglia di crescere insieme”. Una grande storia quella del Primitivo di Manduria, che si comprende al meglio visitando la Cantina Produttori Vini Manduria, che ne ha attraversato le vicende sin dal 1932.

Testimone storico e centro culturale che promuove iniziative di ogni tipo legate al vitigno, compresa la pubblicazione di una rivista. Nelle sue viscere, in quelle che una volta erano le cisterne ospita il Museo della Civiltà del Vino Primitivo. Un’ampia raccolta di attrezzature, vestiti, oggetti d’uso comune e molto altro.

Un percorso  attraverso ricostruzioni di ambienti originali che mostra uno spaccato dell’intera tradizione rurale e, come a Manduria il Primitivo abbia avuto un ruolo importante nello sviluppo della comunità contadina locale. Insieme a loro presenti tanti altre Aziende che in questi anni hanno sviluppato la produzione del vitigno attraverso la propria interpretazione personale.

C’è chi lascia esprimere al massimo la componente fruttata, chi cerca di affinarne l’ampiezza olfattiva utilizzando il legno, con modalità diverse tra capacità delle botti, tipo di essenza e tempo di elevazione, per un vino che fa comunque della struttura e della morbidezza le sue caratteristiche peculiari. Anche per quelli che nel percorso di vinificazione utilizzano solo l’acciaio, capace forse più del legno di regalare al vino quel po’ di acidità in più che ne facilità la fruibilità.

Queste le cantine coinvolte: Agricola Erario – Attanasio – Bosco Società Cooperativa Agricola – Cantina Pliniana – Cantine Due Palme – Cantine Lizzano – Cantine Paolo Leo – Cantine San Marzano – Cantolio – Claudio Quarta Vignaiolo – Masca del Tacco – Masseria Altemura – Masseria Borgo dei trulli – Masseria  Surani – Mottura vini del Salento – Pirro Varone – Produttori di Manduria – Soloperto Vini – Terracalò – Trullo di Pezza – Varvaglione – Vespa Vignaioli per passione – Vigne Monache – Vigneti del Salento – Vinicola Cicella – Vinicola Savese Pichierri.

Bruno Fulco


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