Tribuna

La borsetta dove la metto?

Per noi signore la borsetta è un accessorio fondamentale, utilissimo perché dentro abbiamo un po’ di tutto e più è grande più diventa capiente di oggetti superflui, che spesso stagnano sul fondo da sempre, anche se di borsette ne cambiamo diverse a seconda delle occasioni e dell’abito indossato.  

Ci sono donne che dentro portano mezza farmacia oltre a tutto il «necessaire de toilette», caso mai ne urga l’uso. Il minimo indispensabile, ad una certa età, è dato soprattutto dalle buste per gli occhiali da vista, che non sono poco ingombranti.
Il guaio è che nelle occasioni estremamente formali, l’abito super elegante richiede una borsetta minuta, ridotta di dimensioni, una borsetta in cui dentro ci stanno al massimo le chiavi di casa e dell’auto e un fazzoletto (non l’intero pacchettino dei quattro-strati-di-morbidezza-per-il-tuo-naso), nemmeno il portamonete con cui andiamo a fare la spesa, pieno gonfio di carte non solo di soldi, intendo. Figuriamoci se c’è posto per il telefonino, inscindibile compagno! E il pacchetto di sigarette dove lo metto?
Così eleganza e necessità fanno a cazzotti, con soluzioni che di chic hanno ben poco.

A parte il problema di “cosa” portare, e non è poco, quando partecipano ad una cena le signore dovrebbero domandarsi in partenza “dove” posare la borsetta.
Infatti, questo accessorio, per quanto ridotto, è sempre un ingombro ed è un dilemma renderlo invisibile.

A meno che non ci si trovi in un ambiente strettamente familiare, le signore non abbandonano la borsetta né all’ingresso né a caso in giro per gli ambienti, sa tanto di disordine. Non c’è nessun problema nei riguardi del bon ton a tenersela con sé, al braccio o a spalla nel corso di un cocktail.

In salotto io la poso tranquillamente anche a terra (non porta “sfortuna” e voglio sperare in un pavimento ben netto), accanto ai miei piedi badando a non farci inciampare alcuno.
Sul divano su cui mi siedo non occupo con essa lo spazio per un’altra persona, trovo molto scortese chi ha questa abitudine, quasi voglia lanciare il messaggio “non voglio nessuno vicino a me”.

La catastrofe del bon ton si manifesta a tavola, in casa come in ristorante.

Certo non è piacevole per chi serve trovarsi l’ostacolo di una borsa appesa alla spalliera della sedia, pertanto la cortese signora avrà l’accortezza di piazzarla ben mimetizzata sotto la sedia o sotto al tavolo o, volendo, dietro alla propria schiena.

In anni recenti è dilagata la voga degli sfiziosi gancetti appendi-borsette da fissare al bordo del tavolo. A parte che andrebbero piuttosto mimetizzati sotto la tovaglia, in casa d’altri evitiamoli!

E soprattutto non venga in mente di mettere la graziosissima «pochette» sulla tavola, come tanti fanno con il telefonino! Sulla mensa apparecchiata c’è posto solo per quello che è stato predisposto ai fini della degustazione del cibo!

donna Maura
m.sacher@egnews.it


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