Notizie Italiane

Il 2018 anno del cibo italiano

I Ministeri delle politiche agricole alimentari e forestali e dei beni culturali e del turismo hanno comunicato che, d’intesa tra i ministri Dario Franceschini e Maurizio Martina, il 2018 viene proclamato “Anno nazionale del cibo italiano”.

Il Governo, rimasto in vigore a Camere sciolte, tra i provvedimenti dell’ultima ora, il 30 dicembre 2017 ha varato anche questo: il 2018 sarà l’Anno nazionale del cibo italiano, e da gennaio prenderanno il via manifestazioni, iniziative, eventi legati alla cultura e alla tradizione enogastronomica dell’Italia, come scrive l’Ufficio Stampa congiunto, rimandando al sito www.beniculturali.it/annodelciboitaliano, per le locandine dell’iniziativa.

«Si punterà sulla valorizzazione dei riconoscimenti Unesco legati al cibo come la Dieta Mediterranea, la vite ad alberello di Pantelleria, i paesaggi della Langhe Roero e Monferrato, Parma città creativa della gastronomia e all’Arte del pizzaiuolo napoletano iscritta di recente. Sarà l’occasione per il sostegno alla candidatura già avviata per il Prosecco e la nuova legata all’Amatriciana. Allo stesso tempo saranno attivate iniziative per far conoscere e promuovere, anche in termini turistici, i paesaggi rurali storici, per il coinvolgimento e la promozione delle filiere e ci sarà un focus specifico per la lotta agli sprechi alimentari».
«Un’occasione importante per valorizzare e mettere a sistema le tante e straordinarie eccellenze e fare un grande investimento per l’immagine del nostro Paese nel mondo».
Così hanno dichiarato i ministri Michele Martina e Dario Franceschini, il quale ha aggiunto l’avvio dal primo gennaio 2018 di una campagna di comunicazione “social” dei musei statali finalizzata a porre l’attenzione sul rapporto tra arti ed enogastronomia.

Il comunicato aggiunge: «Lo stretto legame tra cibo, arte e paesaggio sarà inoltre il cuore della strategia di promozione turistica che verrà portata avanti durante tutto il 2018 attraverso l’Enit e la rete delle ambasciate italiane nel mondo e permetterà di evidenziare come il patrimonio enogastronomico faccia parte del patrimonio culturale e dell’identità italiana».

Questo provvedimento parrebbe essere una risposta al via libera della UE dal 2018 alla commercializzazione e consumo di insetti, peraltro, cibo diffuso da millenni nei continenti più poveri della Terra che oggi rappresenterebbero il futuro nutrimento inevitabile anche delle popolazioni più industrializzate e capitalistiche del nostro mondo.
In fondo, già molti dei cuochi e gastronomi nostrani, da anni, difendono nel mondo l’autenticità e la peculiarità della dieta con il “cibo italiano”.

Maura Sacher


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio