
Un convegno per i 100 anni
Festeggiare 100 anni di attività nel panorama vitivinicolo non è cosa da tutti. Un traguardo che l’azienda vitivinicola Fasoli Gino ha raggiunto quest’anno. Pioniere dell’agricoltura biologica ancora quando non esistevano protocolli o prescrizioni il Fasoli si riuniva con i pochi produttori sognatori e amici, per scambiarsi impressioni e condividere tecniche tutti all’insegna di amicizia e condivisione.
Un atteggiamento mentale orientato alla qualità e al futuro è senz’altro un requisito fondamentale che, per il centenario, si è concretizzato in un anno di grande festa ma anche di approfondimenti con un interessante convegno che si è svolto a Colognola ai Colli (Vr) paese in cui ha sede l’azienda.
Un convegno che ha posto il focus sullo stato dell’agricoltura e sulle prospettive future di un comparto sempre più in difficoltà.
Abstract convegno
Quale sostenibilità
Partendo da Federica Cantatori, responsabile degli affari ambientali di Airbus Defence and Space, che ha raccontato come le immagini satellitari di Airbus forniscono dati affidabili, di facile accesso e servizi digitali innovativi per supportare la produttività agricola e la sostenibilità. Un’attenta analisi ambientale infatti, consente di limitare l’uso di trattamenti (seppur sostenibili) al necessario.
Previsioni e clima
Dal canto suo, il prof. Paolo Ruggieri dell’Università di Bologna con il suo intervento Prevedere il clima: strumenti e strategie per viticoltori e agricoltori ha esposto come si possa supportare l’agricoltura in questo periodo di cambiamenti climatici: «La sfida – ha spiegato – è rendere le previsioni sempre più vicine alle esigenze dei processi decisionali, trasformandole in strumenti affidabili per chi lavora sul campo». Ruggieri ha inoltre ricordato il ruolo di Copernicus, il programma europeo di osservazione della Terra: «Grazie a questa piattaforma cerchiamo di avvicinare le persone ai dati climatici disponibili, rendendoli più accessibili e utili alle scelte quotidiane».
Politica e agricoltura
Una visione critica alle politiche europee in ambito agroalimentare è stata poi quella del prof. Davide Gaeta dell’Università di Verona: «L’Italia – ha osservato – ha il costo energetico più alto d’Europa e non esistono politiche adeguate al settore agricolo» ed entrando nello specifico sul fronte del biologico, Gaeta ha sottolineato i limiti del sistema: «È nato da un regolamento poco efficace, che non ha saputo trasmettere al consumatore un reale valore aggiunto». Ma il nodo principale, ha affermato, resta la marginalità: «Il vero problema è la ridotta redditività degli agricoltori, aggravata dalla congiuntura internazionale».
Il credito in agricoltura Interessante anche il punto di osservazione del dott. Emanuele Fontana di Crédit Agricole ha affrontato il tema del «Credito in agricoltura: modelli e soluzioni». Riferendosi ai sistemi ESG (Environmental, Social e Governance) ha detto: «Parlare di sostenibilità e inserirla in un sistema di premialità legato all’accesso al credito agricolo è piuttosto complesso». Serve quindi un approccio diverso da parte delle banche: «Occorre un ragionamento concreto, basato sulla conoscenza dei fattori produttivi dell’azienda agricola. Solo così, con un dialogo continuo, si possono individuare le reali potenzialità delle imprese e valorizzare le componenti di sostenibilità ai fini dell’accesso al credito».
Nuovi mezzi agricoli
Per un’azienda che da sempre guarda al rispetto della terra e della natura, Anche la meccanizzazione può essere sostenibile. il dott. Antonio Maria Ciri di Italian Tractor ha portato l’esempio del primo trattore alimentato a biometano, un gas purificato derivato dalla decomposizione anaerobica di materia organica. «Si tratta di un mezzo – ha spiegato – che consente alle aziende agricole di produrre in autonomia il proprio combustibile, utilizzando i loro stessi scarti, compresi i reflui zootecnici». Un modello che, secondo Ciri, permette di chiudere il ciclo virtuoso della sostenibilità.
La parola al Senatore
Il senatore Luca De Carlo, presidente della 9ª Commissione del Senato (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare), ha richiamato l’attenzione sul ruolo strategico dell’agricoltura: «In Europa siamo stati i primi, negli ultimi tre anni, a ribadire che il compito principale dell’agricoltura è produrre cibo per sfamare il mondo. Con una popolazione destinata a toccare i 10 miliardi in pochissimo tempo, la sfida è aumentare la produzione senza dimenticare l’impatto del cambiamento climatico». Un obiettivo ambizioso che, secondo De Carlo, non può realizzarsi nell’arco di pochi anni: «Sappiamo che non possiamo cambiare il mondo in tre anni ma, se in Europa facciamo fatica a far passare le nostre idee, in Italia abbiamo già destinato risorse importanti: 12,3 miliardi in questo triennio». Guardando alla qualità del Made in Italy, il senatore ha rimarcato: «I nostri prodotti sono un’eccellenza, con un primato di Dop e Igp che vede il Veneto in prima fila. La nostra forza è la qualità, insieme alla sicurezza alimentare: i controlli rigorosi fanno dell’Italia un punto di riferimento e una garanzia apprezzata a livello mondiale».
Il ruolo di AGEA
Il dott. Salvatore Carfì di AGEA ha illustrato le potenzialità future dello schedario grafico nel settore vitivinicolo, uno strumento informativo e cartografico che, su base regionale, registra le superfici vitate di un’azienda collegandole a dati catastali e caratteristiche agronomiche. «Questo strumento – ha spiegato – è fondamentale per monitorare il potenziale produttivo, gestire le autorizzazioni e accedere alle misure di sostegno». Attualmente, ha ricordato Carfì, il sistema è «prevalentemente alfanumerico, basato su dati testuali e codici numerici». Lo schedario grafico, invece, permette una visualizzazione immediata e spaziale dei dati vitivinicoli, diventando un supporto prezioso per l’analisi territoriale e gestionale e superando i limiti di un approccio puramente testuale.
Il biometano come fonte rinnovabile
Infine un approfondimento sul tema Ruolo delle bioenergie in agricoltura: bioenergia, biogas, digestato con l’intervento dell’ing. Stefano Svegliado di FemoGas Spa. «Il biometano – ha spiegato – è un’energia rinnovabile che non intacca le risorse esauribili». FemoGas ricava biometano da residui agricoli quali reflui zootecnici sia bovini che avicoli, e scarti agroalimentari, come la sansa delle olive. «Il nostro biometano – ha sottolineato – non solo contribuisce all’autosufficienza energetica italiana ed europea, ma rappresenta anche una risposta concreta a sostegno della filiera agricola». Con un occhio di riguardo all’impatto ambientale il cui processo di digestione anaerobica adottato negli impianti dell’azienda riduce sensibilmente le emissioni di CO₂, metano e ammoniaca, tra i principali gas serra.
Il vino dei 100 anni
Come dicevamo, 100 anni non sono un traguardo da poco e per celebrarlo adeguatamente, la cantina Fasoli Gino ha creato un nuovo vino Rosso speciale, un «best of» della propria produzione. «Il vino dei cent’anni non è che la summa di tutti i nostri rossi a mono vitigno», spiegano Natalino e Matteo Fasoli. Un assemblaggio dei migliori vini monovitigno dell’azienda, affinati separatamente ognuno in botti di rovere per un lungo periodo, tra i 36 e i 48 mesi, assemblati poi in un equilibrio armonico di forza e profondità.
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