
Il Castello, Stefano Lorenzi e la Merera tra Biodiversità ed Agro forestazione
Il Castello di Grumello è uno scrigno a volte misterioso ma ricco di suggestioni e di storie che hanno scritto l’identità viticola ed enologica della Valcalepio.

La Valcalepio è una delle valli che meglio caratterizzano il territorio bergamasco, una fascia collinare pedemontana situata nella parte orientale, compresa fra il lago di Como e il lago d’Iseo.


Sulla collina di Grumello del Monte si erge la Tenuta Castello di Grumello, il cui maniero è un’antica dimora medioevale, che fu anche residenza di Bartolomeo Colleoni; nel ‘700 fu trasformata in residenza e da quel tempo è passata attraverso numerosi nobili proprietari, sino ad arrivare ai Gonzaga, che nella seconda metà dell’800 importarono dalla Francia il Cabernet Sauvignon, chiamato localmente dai contadini Burdunì.
Nel 1953 la tenuta fu acquistata dalla famiglia Kettlitz Reschigna, la quale ha affidato la gestione agronomica ed enologica a Carlo Zadra, che successivamente ha passato il testimone al figlio Paolo.
Tre anni fa la proprietà è passata a Angelo e Daniel Gotti, che hanno affidato la direzione a Stefano Lorenzi, consulente ed esperto di agro forestazione che segue direttamente tutti i 35 ettari della tenuta di cui 15 vitati.

Ed è proprio Stefano Lorenzi, che ci accompagna nella visita, a spiegarci le tante novità che interesseranno a breve lo sviluppo dell’azienda.
“È un progetto molto innovativo che si basa soprattutto sull’agro forestazione, un progetto pianificato nei prossimi 10 anni, già operativo in alcuni territori importanti come il Bordolese, abbracciato con convinzione da Château Latour, Château Lafite, Chateau Cheval Blanc che stanno già hanno già operando con queste nuove tecniche.
L’obiettivo è un’azienda più circolare che si interesserà di tante altre produzioni come olio, frutta, agrumi, grappa e di ricettività aprendo anche un Wine resort hotel con otto suite ed un un Bed & Breakfast in vigna.

Stiamo già lavorando senza diserbanti e senza concimi chimici, operando solo con il sovescio su filari ad anni alterni per fornire o togliere azoto senza però interrare la massa erbosa ma solo stendendo le piante sulla superficie, ottenendo una specie di pacciamatura.
Ora operativamente siamo impegnati ad ombreggiare per almeno il 30% la superficie vitata dell’azienda con essenze storiche di questo territorio come il mandorlo, il melograno, l’albicocco, le giuggiole o usando anche nei capofila filari di alberi più importanti.
Con Lorenzo Costa abbiamo un progetto molto interessante per regimentare le acque piovane risistemando il suolo e soprattutto migliorando le criticità degli impianti che abbiamo a ritocchino.
Creiamo dei laghetti che alimenteranno una biodiversità legata all’acqua, valorizzando la presenza degli insetti e degli uccelli come fossero piccole riserve naturali, piccoli interventi ma che hanno un grande valore ambientale.

Lo stesso vale per le scelte che opereremo in vigna nei prossimi anni, stiamo lavorando con un vivaio alla bordolese studiato insieme con il nostro enologo Paolo Zadra per valutare prima dell’impianto le potenzialità dei diversi vitigni che abbiamo selezionato nei confronti dei diversi terroirs.
Ci fa piacere anche sottolineare come operiamo in un territorio che ha dimostrato da sempre anche con la sua Scuola Agraria di Grumello, attiva dal 1850 fino al 1935, di avere visioni importanti, quasi un esempio di innovazione continua,dalle prime zonazioni viticole alle prime sperimentazioni di rame e zolfo per contenere le nuove malattie della vite.

Operiamo con questi stimoli propositivi anche sul fronte del risparmio dell’acqua riutilizzando le storiche vasche del castello per accogliere quella piovana e risparmiare quella potabile.
Ma quello che ci intriga di più è puntare in maniera ancora più decisa su questo nostro vitigno storico che abbiamo recuperato la Merera e che ci sta dando grandi soddisfazioni.
É stato Carlo Zadra il papà di Paolo ad individuare per primo ed a seguire un vitigno storico della Valcalepio che si riteneva perduto, da sempre coltivata dai contadini bergamaschi all’interno di vigneti promiscui.

Nel corso degli anni ‘90 la varietà venne conservata come “storica” in un vigneto sperimentale poi estirpato nel 2006.
Le azioni di tutela e valorizzazione però continuano fino alla sua iscrizione, nel Registro Ministeriale nel 2016, dove si evidenzia che si tratta di una varietà molto resistente alle fitopatie e in particolare alla muffa ed ai marciumi del grappolo, il che è davvero interessante dato che si tratta di varietà mediamente tardiva.
Paolo Zadra ha deciso quindi di realizzare un impianto di Merera in un brolo del Castello di Grumello chiamato Brolo dei Guelfi dal quale nel 2022 sono identificati e registrati due diversi cloni di questa varietà.
Oggi l’azienda è l’unica a produrre in purezza questa varietà che negli ultimi anni sta riscuotendo un certo interesse con forte aumento delle barbatelle prodotte.

Il rinnovato interesse nato per quest’uva deriva soprattutto dalla grande presenza di acidità, che dona vini poco alcolici ed è particolarmente resistente, quasi resiliente, alle avversità esterne.
La caratteristica di questo vitigno è il generale buon livello di maturazione fenolica associato ad una buona attitudine a cedere il colore in vinificazione, mentre il contenuto zuccherino relativamente basso permette di ottenere vini equilibrati dal punto di vista gustativo-tattile e con gradazioni alcoliche contenute”.
E se questa considerazione può valere per tanti vitigni la sorpresa è tutta nella sua degustazione, meglio se declinata in una piccola verticale dove carattere ed originalità fanno rima con freschezza e bevibilità.
Una esperienza entusiasmante che consigliamo a tutti programmando una visita al Castello di Grumello.
Vitigni dal passato per vini che sono già nel futuro.
Il viaggio continua.
Di Aldo Lorenzoni, Ivano Asperti e Luigino Bertolazzi , foto di Gianmarco Guarise
Ci trovate su:
Facebook e Instagram, alla voce Associazione Graspo
Tenuta Castello di Grumello
Via Fosse, 11, 24064 Grumello del Monte BG
Telefono: 345 362 3069
https://www.castellodigrumello.it
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri