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GRASPO a Siena presenta il nuovo libro

GRASPO a Siena presenta il nuovo libro in occasione della Giornata Enologica 2025 –    Un evento tutto dedicato all’agrobiodiversità come patrimonio naturale,

GRASPO a Siena presenta il nuovo libro in occasione della Giornata Enologica 2025 – 

 

Gli Studenti dell’istituto Ricasoli

Un evento tutto dedicato all’agrobiodiversità come patrimonio naturale, culturale e sociale organizzato dall’Istituto Agrario Ricasoli di Siena e coordinata dal Professore Giacomo Bedini.

Un tradizionale appuntamento per chiudere in bellezza un intenso anno scolastico confrontandosi direttamente con alcune esperienze concrete di salvaguardia e preservazione dei sistemi agricoli.

Il programma si è articolato in due momenti, il primo presso l’Accademia dei Fisiocritici di Siena, con al centro il tema “AgriBioDiversità: Radici, Territorio e Comunità”. 

Il Prof. Giacomo Bedini

Un incontro ricco di spunti che ha messo al centro tre aspetti chiave della biodiversità:

• la diversità agricola e ambientale, con un focus sui vitigni rari .

• il valore economico della biodiversità, leva per la sostenibilità delle filiere locali;

• il suo significato sociale e culturale, inteso come espressione di identità e coesione tra

comunità.

Tra gli interventi, particolarmente apprezzato quello dei rappresentanti di G.R.A.S.P.O., che hanno illustrato le attività di ricerca dedicate alla salvaguardia dei vitigni autoctoni del territorio nazionale.

Il ricordo di Alvio Fusi

Un’occasione importante per presentare non solo tutto il progetto di GRASPO ma anche i contenuti dell’ultimo libro dedicato ai vitigni rari di Verona.

Se omologazione, semplificazione e simulazione sono, in tanti contesti economici, sinonimi di monetizzazione, anche nel settore viticolo questa osservazione può dirsi sostanzialmente confermata hanno spiegato i relatori di GRASPO.

Luigino Bertolazzi

La globalizzazione e la burocratizzazione, che sta erodendo usi, lingue e tradizioni, non ha certo risparmiato l’agricoltura ed anche la viticoltura ha visto un accentuato depauperamento della sua biodiversità.

Per la vite, conservare quindi la sua originale ricchezza genetica assume una particolare importanza in considerazione del profondo legame culturale tra vino e territorio, visto il millenario bagaglio di storia e tradizioni che, nel nostro paese, si è accumulato su questa specie.

Massimo Bedini

Identità, Originalità, Peculiarità e Biodiversità sono oggi diventati valori da spendere per ogni territorio viticolo sul fronte della competizione e del mercato.

Con questa convinzione GRASPO ha intrapreso un originale percorso di ricerca, che facendo tesoro di quanto fatto nel passato, ha come ambizione quello di dare ai produttori nuovi stimoli e nuove suggestioni con cui guardare al futuro. 

Abbiamo quindi studiato con attenzione tutte le iniziative poste in essere a Verona sul fronte della ricerca ampelografica, dalle osservazioni degli autori dell’ottocento alle esperienze più recenti attivate con sistemi più moderni da Istituzioni e Centri di ricerca.

Le indicazioni di carattere agronomico e produttivo più interessanti derivano

da sx Aldo Lorenzoni, Luigino Bertolazzi, Massimo Bedini e Giacomo Bedini

dai dati raccolti dalle iniziative di reperimento  iniziate dall’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano, già dal 1970, e confluiti nella guida ai “Vecchi Vitigni Veronesi” che abbiamo in toto utilizzata vitigno per vitigno per una profonda riflessione su come l’evoluzione climatica degli ultimi 50 anni possa portare oggi a nuove considerazioni sui vitigni storici di questa Provincia.

Riflessioni che valgono anche confrontando i nostri dati con quanto pubblicato relativamente ad altri progetti di ricerca attivati per esempio contro la flavescenza dorata della vite nel 1996 da Veneto Agricoltura nel Centro di Microvinificazione di Conegliano e pubblicati nel 2004 come”Recupero, Conservazione e Valorizzazione del germoplasma viticolo Veneto”.

Piazza del campo

Quasi come una naturale prosecuzione di questo importante lavoro ha iniziato con umiltà e gratuità ad operare l’Associazione G.R.A.S.P.O. partendo proprio su base provinciale ad indagare le zone dove la viticoltura risulta marginale ed in vigneti arcaici ritrovati soprattutto in Alta Lessinia con un duplice obiettivo.

 Il primo è quello di una caratterizzazione viticolo-enologica dei biotipi non ancora iscritti al Registro Nazionale delle varietà di vite, utile ad una loro iscrizione al suddetto Registro.

 Il secondo obiettivo consiste nella valutazione delle caratteristiche viticolo enologiche di queste vecchie varietà, al fine di un eventuale rilancio commerciale, sia per i vitigni da iscrivere che per i biotipi di cui la scarsa diffusione li porta ad essere definiti come vitigni rari.

Per quanto riguarda tutti i vitigni inseriti in questo testo si è provveduto, nei siti dove presenti, al costante monitoraggio delle principali fasi enologiche degli ultimi anni, valutando nel corso delle stagioni le potenziali qualità enologiche e sensoriali, che sono alla base delle considerazioni riportate in questa pubblicazione.

E stata considerata l’evoluzione della maturazione della bacca sino alla vendemmia. Le uve sono state poi vinificate in modo standardizzato in rosso ed in bianco a seconda della caratteristiche dei singoli vitigni.

I vini prodotti sono stati valutati sensorialmente dal gruppo di valutazione organolettica di GRASPO.

panoramica della Citta

Va ricordato che i 36 vitigni inseriti in questo lavoro rappresentano solo una piccola parte del complesso lavoro attivato in questo periodo dal gruppo di ricerca di GRASPO. 

Va rimarcato che questi 36 vitigni rari sono stati essenzialmente individuati sulla base di tre considerazioni fondamentali:

1.Le testimonianze bibliografiche acquisite che li legano al territorio veronese.

2.Essere vitigni sconosciuti e scoperti da GRASPO sul territorio veronese.

3.Aver dimostrato, nelle varie fasi di ricerca, caratteristiche qualitative che potrebbero essere utili nei prossimi anni ai produttori veronesi. 

La Giornata Enologica è poi continuata con gli studenti protagonisti nel cortile dell’Istituto

con stand, degustazioni, laboratori, esposizioni e momenti conviviali. 

Un’occasione aperta al pubblico per scoprire progetti su miele, ortaggi, cereali, allevamenti e trasformazioni, tutti all’insegna della biodiversità come risorsa viva e concreta per costruire un’agricoltura più sostenibile naturalmente con la degustazione di alcuni vitigni rari prodotti da GRASPO come la Brepona, l’Uva Greca Puntinata presentata dal custode Massimo Bedini ed il Nocchianello del custode Edoardo Ventimiglia.

Vitigni dal passato per i vini del futuro…

Il viaggio continua

 

Di Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Foto di Aldo Lorenzoni

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