
E’ il momento di qualche bilancio per l’associazione Go Wine.
Al termine di un settembre ricco di attività, si guarda agli ultimi mesi del 2025 in corso, con un occhio già rivolto all’anno 2026 che sarà anche il 25° anno di attività per questa realtà nata ad Alba nel 2001 con l’obiettivo di promuovere enoturismo, cultura del vino e di dare evidenza ad alcuni temi strategici per il settore.
Il meeting dei soci, tenutosi a fine settembre nel Castello di Barolo, ha richiamato e ridefinito un nuovo impegno per il socio Go Wine.
Guardando ad un 2025 difficile, con il vino spesso sotto attacco a causa di più problematiche, l’assemblea ha riflettuto sulla necessità di un ruolo nuovo e sempre più propositivo per il socio Go Wine.
Nel corso del meeting sono stati richiamate questioni delicate che hanno riguardato l’anno in corso. Sono quattro in particolare: i problemi nati con l’inasprimento delle sanzioni per la patente di guida, il tentativo conseguente e maldestro da parte di alcuni di provocare una sorta di equiparazione vino-alcol, fino a pensare di trattare l’etichetta di un vino come… la confezione di un pacchetto di sigarette.
E ancora le difficoltà emerse in materia di tendenze e consumi (e prezzi…), con l’apertura ai vini dealcolati, per finire con il tema dei dazi che apre un altro fronte, di natura commerciale, ma sempre insidioso per quanto riguarda i consumi e la salute delle cantine
Qualcuno non a torto ha parlato di una sorta di “attacco al vino”.
Noi pensiamo – afferma Massimo Corrado, presidente di Go Wine – che dietro queste vicende ci sia di fondo una sorta di negazione, di mancato riconoscimento, di alcuni aspetti fondanti che sono stati invece alla base dell’affermazione del vino di qualità nel corso degli ultimi 30 anni.
Ovvero il vino come espressione della storia e civiltà di un popolo, come prodotto che sa comunicare terra e luoghi, che è frutto di un lavoro lungimirante di tanti viticoltori in un contesto in cui più valori positivi concorrono.
Il vino italiano non è soltanto oggi un elemento trainante del made in Italy – prosegue Corrado – ma anche espressione di un messaggio di qualità e cultura di un Paese come l’Italia; tutti questi atti e messaggi negativi insieme sembrano voler disconoscere una realtà che invece è di grande evidenza”.
Di fronte a questo contesto, ecco allora il richiamo ad una nuova identità del socio Go Wine come un soggetto che si fa sempre di più promotore e difensore di un’idea importante di vino, di fronte ad attacchi sbagliati che vanno a profanare storia ed identità di un prodotto che accompagna da sempre la civiltà di un Paese come l’Italia.
I temi si aggiornano dunque: la figura del socio Go Wine non è solo “per coloro che ritengono che il vino valga un viaggio”, ma anche per coloro che ritengono che il vino sia espressione di cultura e civiltà di tanti luoghi e che sia espressione della lungimiranza di tanti viticoltori che con la loro attività coltivano terra, creano presidio ambientale e soprattutto valori importanti.
Dunque un socio che si ribella ad attacchi sbagliati e si impegna invece ad operare perché viticoltura e vino siano temi importanti da difendere e valorizzare.
Auspicando inoltre che il mondo del vino sia più unito e sappia reagire a quelle che a volte sembrano soltanto provocazioni, ma possono danneggiare molto i consumi.
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Su questo contesto, si innestano le iniziative svolte ed in corso.
Il concorso letterario Bere il Territorio ha concluso il percorso della 24° edizione sabato 27 settembre con la cerimonia di premiazione al Castello di Grinzane Cavour. Proprio sulla base di questi temi ha generato un’altra stagione importante, con un impegno che prosegue da 24 anni.
La Festa del Vino di Alba del 21 e 28 settembre, grande occasione di incontro fra viticoltori ed enoappassionati, gestita anche con criteri di sostenibilità economica, sempre più attuali per favorire consumi e coinvolgimento delle persone.
Ora l’attualità del tour “Autoctono si Nasce…” in Italia: le prime tappe si sono svolte a Roma a fine settembre, a Torino il 6 ottobre e a Genova il 9 ottobre. Mentre si aspettano le prossime tappe di Bologna (16 ottobre) e Firenze (12 novembre).
Il Tour diventa un evento che assume un significato maggiore, ancora più complesso. Non soltanto promozione della ricchezza e diversità del patrimonio ampelografico italiano, non soltanto valorizzazione di tanti viticoltori che hanno scommesso su vitigni meno produttivi o più difficili da coltivare, ma un’occasione per parlare di terra, radici e persone e dunque mettere in evidenza proprio quei temi che qualcuno vorrebbe attaccare o disconoscere.
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L’ultima sfida di Go Wine è quella della sostenibilità, a cui si sta dedicando particolarmente attenzione attraverso una serie di azioni che rendono gli eventi di Go Wine più sostenibili e attenti all’uso dei materiali, ad evitare lo spreco, ad creare le condizioni per il riciclo di alcuni beni, per cominciare dal recupero dei tappi di sughero su cui l’attività è in corso da molti mesi.
Dove il tema della sostenibilità diventa così parte dell’esperienza enoturistica, non come vincolo ma come valore aggiunto per produttori, territori e pubblico.
Go Wine dunque come un messaggio che si presenta con più volti.
E’ il segno di una community che parla a diversi soggetti e in diverso modo e che ha però alcune precise linee di fondo.
Affermare la cultura del vino come tema importante per un Paese come l’Italia, riunire molte persone affinché una passione e una visione di attenzione verso il vino siano l’occasione per riflettere su temi strategici: il tema della civiltà del vino, il richiamo ad un corretto e consapevole consumo, il valore sempre più attuale della sostenibilità che richiama natura e ambiente.
Sono temi attuali che non riguardano solo il vino ma anche un’intera comunità.
Info: Go Wine – Via Vida 6, Alba Cn – Tel. 0173 364631 gowine.editore@gowinet.it – www.gowinet.it
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