
G.R.A.S.P.O. un viaggio nel tempo, in cinque libri


L’ideale viaggio di G.R.A.S.P.O. che ricordiamolo è un Gruppo che fa Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell’Originale Biodiversità Viticola di ogni territorio comincia nel 202o concentrandosi in particolare su alcuni vigneti ancestrali situati nell’alta Lessinia Veronese individuando alcuni vitigni mai segnalati prima ed iniziando a microvinificarli.
Questo primo anno di attività viene accuratamente raccontato nel primo testo curato da G.R.A.S.P.O. nel 2021
La Biodiversità viticola nei Monti Lessini.

L’Alta Lessinia è sempre stato un areale poco indagato da ricercatori ed ampelografi nel corso degli anni.

Solo recentemente grazie al lavoro attivato dal Consorzio del Lessini Durello, a partire dagli anni 2000, per studiare il comportamento della Durella a diverse altitudini, è stato possibile comprendere l’importanza di questo territorio anche dal punto di vista ampelografico e viticolo.
In particolare un suggestivo vigneto ancestrale, forse piantato più di 150 fa, in contrada Parisi a Sprea e condotto da Marino e Dario Anselmi è risultato essere non solo la migliore sintesi della storia della viticoltura in queste situazioni eroiche ricche di suggestioni, ma anche un vero scrigno di biodiversità viticola.

Se la Saccola ha dimostrato di essere qui,

il principale marcatore territoriale dal punto di vista viticolo, a seguito dell’attività di indagine sono state rinvenute altre cultivar particolarmente interessanti sulle quali il gruppo di lavoro ha deciso di attivare tutte le rilevazioni e le indagini del caso.
I risultati sono stati a dir poco sorprendenti in quanto, accanto alla conferma per alcuni biotipi della corrispondenza della Saccola con la varietà Pavana, sono stati individuati altri vitigni molto particolari come la Rossara, la sconosciuta Pontedara ed il Liseiret o Gouais Blanc, una varietà a bacca bianca ritenuta rarissima se non addirittura scomparsa nel nostro areale.
Un vitigno che nel passato ha avuto un ruolo genetico fondamentale nello sviluppo dell’assortimento varietale centro-europeo. Esso è infatti il genitore di una ottantina di vitigni attualmente coltivati, tra cui, in partnership con il Pinot, di alcuni internazionali noti a tutti quali lo Chardonnay e il Gamay.
Una esperienza entusiasmante che meritava una ulteriore attenzione testimoniata l’anno successivo nel secondo libro:
La Biodiversità viticola, vitigni dal passato ma per i vini del futuro.

Un testo che racconta il percorso di ricerca di GRASPO approfondendo le storie di 16 vitigni rari a rischio di erosione genetica.

Una esperienza immersiva in un mondo dimenticato, fatto di storie di autentico eroismo se parliamo dei tanti viticoltori custodi incontrati ma anche un racconto di quanto gli ampelografi hanno fatto per identificare e preservare questi vitigni.
Un lavoro che ha previsto una puntuale ricerca bibliografica, una validazione prima ampelografica e poi anche genetica delle varietà, lo studio del territorio su cui sono stati reperite, l’identificazione dei produttori custodi, il costante e puntuale monitoraggio fenologico, una sintetica descrizione ampelografica ed a seguire tutte le operazioni di raccolta, di vinificazione, di analisi e di imbottigliamento. Pagine che testimoniano, quasi come un diario di viaggio, i primi anni di attività della nostra associazione.
Sono gli anni della consapevolezza e del consolidamento di questa Associazione che allarga la propria curiosa attenzione ai vitigni rari di tutta Italia, vinificandone oltre cento e raccontando il tutto nel monumentale terzo libro.
La Biodiversità viticola, i custodi, i vitigni, i vini.
Vitigni dal passato ma per i vini del futuro.

Una pubblicazione che fa sintesi del lavoro fatto diventando lo strumento ideale per accompagnare le degustazioni dei relativi originalissimi vini.
Un libro tutto da bere che racconta attraverso 64 vitigni rari una esperienza che affonda saldamente le radici nel passato ma che presenta o ripresenta sorprendentemente vini moderni che guardano al futuro.
Con umiltà ed attenzione vengono riportati racconti e testimonianze che ci aiutano a comprendere meglio gli aspetti tecnici e legislativi che sottendono le azioni di ricerca ampelografica, abbinando ad ogni vitigno un custode, un ricercatore od un racconto con l’obiettivo di stimolare nel lettore la curiosità, non solo relativa al singolo vitigno, ma all’affascinante e complesso mondo della ricerca ampelografica.
Il testo è organizzato anche in capitoli territoriali cercando di contestualizzare dove possibile i singoli vitigni nei relativi territori, sfida quasi impossibile, comunque raccolta, finalizzata a trovare per ogni vitigno a rischio estinzione incontrato nel percorso di ricerca, un’azienda che di questo vitigno diventi custode, un progetto quindi di valorizzazione dove risulta fondamentale la relazione tra la storia dell’azienda, del territorio, del vitigno e delle potenzialità del vino anche in chiave di cambiamenti climatici. Un libro quindi che non é solo un racconto dei 64 vitigni ritrovati ma che arriva a farne degustare i vini che rappresentano una chiara originalità ed una specifica tutela perché testimoni vivi dell’unicità dei luoghi ai quali da sempre appartengono.
Un viaggio che oltre a farci conoscere tanti territori e tanti vitigni ci fa incontrare chi si è preso cura di tutto questo, i custodi, che diventano i veri protagonisti del quarto libro pubblicato nel 2024.
100 Custodi per 100 Vitigni. La Biodiversità Viticola in Italia

Un lungo viaggio di incontri e scoperte in tutta la Penisola incontrando vitigni unici e raccogliendo le storie dei loro custodi, sicuramente un testo che non può essere esaustivo della ricca biodiversità viticola italiana e non vuole neanche essere un mero catalogo di aziende e vitigni a rischio estinzione ma una esperienza immersiva in questo mondo spesso dimenticato che tocca tutte le regioni italiane.
Un viaggio ricco di 130 storie originali spesso caratterizzate da autentico eroismo ma anche un racconto di quanto istituzioni, centri di ricerca ed ampelografi di tutta Italia hanno fatto per identificare e preservare questi vitigni.
Fortemente convinti che la vera sostenibilità in vigna parte dalla tutela e dalla salvaguardia della biodiversità viticola di ogni territorio, abbiamo inoltre inserito nel testo anche alcune storie di sindaci, di piccole comunità, di associazioni ed aziende che condividendo questo nostro pensiero hanno collettivamente e concretamente contribuito alla salvaguardia della biodiversità viticola locale anche tutelando vecchie vigne, storici sistemi di allevamento ed ancestrali pratiche agricole.
Cinque anni di rilevazioni fenologiche, di analisi e di microvinificazioni hanno costituito un bagaglio tecnico scientifico e di conoscenza che aveva bisogno di essere validato confrontando i dati acquisiti da GRASPO con le bibliografie più importanti.
Un percorso tecnico accuratamente documentato sul quinto volume.
I Vitigni Rari di Verona: identità, clima e appassimento.

Un testo che fa sintesi sia dell’importanza e della dinamica e peculiare espressione produttiva veronese, di un patrimonio viticolo unico che è stato il fondamento su cui si sono costruite nel tempo le denominazioni che hanno alimentato identità, economie e bilanci di tante aziende.
Parliamo di Vitigni a volte già noti, ma condannati all’oblio da giudizi tecnici viziati in un contesto storico che privilegiava allora quantità e costanza delle produzioni o vitigni assolutamente sconosciuti ma con caratteristiche espressive molto interessanti oggi per vincere le nuove sfide sul fronte della freschezza, della resilienza e dell’originalità.
Una indagine completa ed esaustiva in grado di valutare le potenzialità agronomiche ed enologiche di questi numerosi e misconosciuti vitigni e per molti di essi il comportamento durante la fase di appassimento.
Risposte che abbiamo confrontato con quanto rilevato 50 anni fa, che ci consentono di affermare come alcuni di questi vitigni oggi possono tornare molto utili al sistema produttivo veronese e non solo.
Il libro può essere richiesto a luigino@graspo.wine con contributo all’Associazione Graspo di 30 euro spese di spedizione incluse
Vitigni dal passato per i vini del futuro.
Un viaggio che continua.
Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi
Foto di Gianmarco Guarise
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