Tribuna

A G.R.A.S.P.O. il Premio Michele D’Innella 2026  

A G.R.A.S.P.O. il Premio Michele D'Innella 2026    Il riconoscimento di Vinibuoni d'Italia e Touring Club Italiano all’associazione che riscopre i vitigni abbandonati

A G.R.A.S.P.O. il Premio Michele D’Innella 2026   

Il riconoscimento di Vinibuoni d’Italia e Touring Club Italiano all’associazione che riscopre i vitigni abbandonati

Intellettuale raffinato, Michele D’Innella, in qualità di direttore editoriale, nel 2007 introdusse la guida Vinibuoni d’Italia in Touring perchè capì le potenzialità del progetto che mirava a valorizzare il vero patrimonio vitivinicolo italiano basato su vitigni autoctoni rari e unici, pertanto ne fece strumento editoriale di promozione di quei produttori che meglio interpretano l’enologia del nostro Paese. In suo ricordo il premio a lui intitolato verrà attribuito in questa edizione a G.R.A.S.P.O. che interpreta appieno la filosofia Touring e quella della guida che oltre 20 anni esplora il mondo degli autoctoni, offrendo al lettore il meglio dei vini che derivano da queste antiche cultivar.

Se l’Italia rappresenta il paese del vino con il maggior numero di vitigni e quindi con la massima espressione di biodiversità viticola, potrebbe sembrare inutile o superfluo continuare a ricercare ulteriori testimonianze di vitigni dispersi nella sua storia.

Guida Vini Buoni d’Italia al Merano wine festival

Questa diversità è però oggi minacciata da un’emergenza climatica che rischia di portare ad una pericolosa omologazione dei vini privandoli delle loro principali peculiarità distintive. 

Helmuth Köcher con i custodi di GRASPO nell’ultimo Vinitaly

Proprio partendo da questa riflessione opera l’associazione G.R.A.S.P.O., acronimo che fa riferimento al Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell’Originalità e biodiversità viticola, che nasce da un’idea di tre enologi con la passione per la ricerca attiva sul fronte del recupero di antichi vitigni abbandonati, nella convinzione che la biodiversità possa essere una risorsa importante per il futuro della viticoltura, sia in chiave di cambiamento climatico, che per una migliore diversificazione dei vini anche in una proiezione prettamente commerciale. 

Ogni anno sono oltre un centinaio i vitigni microvinificati di cui la maggior parte in esclusiva mondiale e ad oggi sono state fatte oltre 250 analisi del DNA con il risultato che sono stati scoperti una ventina di vitigni finora assolutamente sconosciuti.

Un’avventura raccontata nei primi 5 libri di GRASPO e nei reportage puntualmente pubblicati in testate e riviste di settore. Il libro 100 custodi per 100 vitigni, la Biodiversità Viticola in Italia apre una finestra importante e mette in risalto i tanti testimoni della ricca biodiversità viticola dell’Italia in un viaggio ideale che parte dalla Valle d’Aosta e giunge all’Etna. Un viaggio ricco di storie originali spesso caratterizzate da autentico eroismo, ma anche un racconto di quanto istituzioni, centri di ricerca ed ampelografi di tutta Italia hanno fatto per identificare e preservare questi vitigni.

L’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (O.I.V.), istituzione intergovernativa a carattere scientifico e tecnico che rappresenta oggi 50 Stati di tutto il mondo, ha premiato questo impegno editoriale con l’OIV Awards, ovvero il massimo riconoscimento a livello internazionale attribuito ai lavori scientifici presentati.

Il Premio Michele D’Innella sarà consegnato in occasione dell’anteprima nazionale di Vinibuoni d’Italia 2026, in programma sabato 8 novembre al Teatro Puccini di merano, all’interno della 34a edizione del Merano Winefestival. 


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Redazione

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