
L’Uva Greca Puntinata fa sul serio

Ad Acquapendente parte con GRASPO ed ALICENOVA un nuovo progetto di caratterizzazione viticola dell’Uva Greca Puntinata che sarà ufficialmente presentato al Merano Wine Festival

La prima volta che siamo stati ad Acquapendente era per incontrare Alvio Fusi il primo vero custode di un’antica varietà di vite qui denominata Uva Greca Puntinata.
Non potevamo certo immaginare in quella occasione che la determinazione di Alvio e quei suggestivi 600 metri quadri di vigna potessero poi generare tanto entusiasmo e partecipazione attorno al recupero di questo vitigno.

Il merito va sicuramente ad un programma proposto e sviluppato da ALICENOVA, una Associazione che in ATI con Fattorie Solidali Società Cooperativa Sociale Agricola, ha inserito la salvaguardia e la valorizzazione dell’Uva Greca Puntinata in una più strutturata azione di promozione dei prodotti locali nell’ambito del progetto TREVINANO RI-WIND.

Un percorso di ricerca e condivisione che inizialmente ha coinvolto tutti gli attori sul territorio a partire dal Comune di Acquapendente in Provincia di Viterbo, dall’A.R.S.I.A.L., dal Ministero della Cultura, fino alla Riserva Naturale di Monte Rufeno, ai vivaisti locali e quindi a tanti produttori che hanno voluto raccogliere da Alvio Fusi il testimone per la tutela di questo vitigno.

Da queste premesse nasce anche il coinvolgimento diretto di G.R.A.S.P.O. cui è stata affidata una parte significativa del progetto

che prevede non solo una ricognizione sul territorio delle testimonianze residuali di questo storico vitigno ma una vera caratterizzazione viticola ed enologica del suo comportamento nei diversi areali.
Protagonisti di questo progetto sono oggi quindi tutti i custodi locali dell’Uva Greca Puntinata coordinati da Massimo Bedini storico direttore della Riserva Naturale Monte Rufeno che ha una piccola vigna in località Le Crete su suoli argillosi a destra del fiume Paglia ed oggi attivo ambasciatore di GRASPO nel Viterbese.

Con lui sono entrati in questa bella avventura altri produttori storici come il figlio di Alvio Andrea Fusi con il suo vigneto ancestrale di oltre 100 anni dove le viti sono allevate su sostegno morto a doppio palo incrociato oppure su palo di castagno con pioli posti a croce sfalsata, localmente detto “mollone”.
Qui siamo in località Valtieri su suoli pozzolanici di origine vulcanica.
Alberto Caprasecca, classe 1945 che custodisce in località Acquaviva un vecchio vigneto che potrebbe avere addirittura 240 anni residuo della storica piattaforma ampelografica di Acquapendente.

Prima facevo l’insegnante di educazione fisica – ci racconta Alberto – ma da quando sono in pensione mi dedico a questa mia vecchia passione coltivando viti, olivi ed allevando galline.

Anche se recentemente ho piantato un po di Sangiovese qui il rosso non c’è mai stato, qui era tutto Greco Puntinato come dimostrano le foto aeree della seconda guerra mondiale che evidenziano le allora tantissime particelle allevate a vigneto

E con sorpresa tra le sue viti di Uva Greca abbiamo trovato una varietà strana, sempre a bacca bianca che localmente è chiamata Dilupercio e che le analisi del DNA hanno definito essere il Druppeggio una antica cultivar Umbra ma da sempre presente anche qui e che da questo momento entra ufficialmente nel progetto.
Con loro incontriamo anche Michele Zucca che ha la sua vigna in località Procoio e Daniele Ronchini in località Pian Ferrone là dove iniziano i calanchi.

Sempre rimanendo ad Acquapendente in località Locrafroco su suoli vulcanici ma di origine basaltica troviamo Anne Friedrikstad, giornalista della TV norvegese,che da circa 15 anni qui coltiva con passione il suo vigneto di Uva Greca Puntinata
Per rintracciare altre testimonianze di questo vitigno arriviamo fino a Gradoli che è un grazioso borgo con vista panoramica sul vulcanico lago di Bolsena, qui proprio sul lago Gaetano, Massimo e Lina Calcagno dell’azienda vivaistica Viti sul Lago hanno creato un vero centro di Biodiversità viticola.

Un luogo magico per GRASPO sulle tracce dell’Uva Greca Puntinata ma incrociando i destini di altri misteriosi vitigni a bacca bianca come il Romanesco, forse figlioccio del Bellone, il Pedino bianco e l’Uva dei Vecchi che proviene da Montefiascone.
Per tornare quindi ad Acquapendente a S’Osteria 38, una delle tappe da non mancare sulla via Francigena, per incontrare Angelo Vitali che guida le attività produttive di ALICENOVA ed Elisa Calanca responsabile del progetto.
E’ fuori dubbio che la viticoltura diffusa in tutto il comune di Acquapendente e comuni limitrofi dove ritroviamo questo vitigno – spiega Vitali – possa avvalersi di uno stretto legame di identità tra i suoi vini ed un paesaggio pienamente conservato e ancora da proporre nei suoi angoli più caratteristici.
E questo progetto si propone di dimostrare come questo vitigno abbia caratteristiche così identitarie da rimanere se stesso anche se declinato nei tanti terroirs in cui oggi è ospitato.
Da questa ricerca anche grazie al lavoro di GRASPO ci attendiamo – conclude Bedini – una serie di risultati enologici che dimostrino la perfetta sintonia tra vitigno e ambiente e le reazioni dello stesso ai fattori termici, idrici, pedologici e colturali, un’immagine di prodotto nella quale l’ambiente, l’uomo e il vitigno siano i tre elementi dal cui incontro ne esce un vino unico e irripetibile.
Ci piacerebbe anche dimostrare la duttilità di questo vitigno dalle origini lontanissime che si adatta bene ai vari metodi di vinificazione senza perdere identità e dinamismo.
Per degustare quindi in anteprima assoluta l’Uva Greca Puntinata in purezza appuntamento al Merano Wine Festival venerdì 7 novembre nell’ambito di Taste Terroir 2025 dove GRASPO sarà presente con 12 custodi da tutta Italia.
Di Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi, foto di Giuseppe Casella
Il viaggio continua
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