
Efficienza e intelligenza artificiale, tendenze e ostacoli
(Adnkronos) – Oggi Fire ha presentato lo studio ‘Intelligenza artificiale per la gestione dell’energia’ frutto di un anno dedicato all’osservazione delle tendenze, delle barriere, delle applicazioni, delle politiche e del potenziale.
Un anno durante il quale è stata realizzata un’indagine, una serie di interviste, l’analisi dei dati disponibili e l’esplorazione del ruolo trasformativo che l’Ia sta avendo nel settore energetico, focalizzando sulle soluzioni che possono migliorare l’efficienza, la sostenibilità e la trasformazione digitale.
Realizzata nell’ambito della borsa di studio Bette Mebane, la ricerca evidenzia che – almeno fra le imprese medio-grandi – molti sono i soggetti che stanno esplorando le applicazioni di intelligenza artificiale, formando i propri team, implementando soluzioni, mantenendosi aggiornati rispetto alle evoluzioni delle tecnologie.
Sulla base dell’indagine si rileva che le soluzioni più utilizzate sono: l’analisi dei dati supportata dall’intelligenza artificiale (54%); i dispositivi abilitati al machine learning (50%); gli strumenti di analisi dei big data (46%).
Le soluzioni di intelligenza artificiale personalizzate (24%) e altre applicazioni di nicchia hanno un uso limitato. Le piattaforme di intelligenza artificiale generativa generiche come ChatGPT, Claude e Gemini sono moderatamente popolari (42%).
Sebbene ci sia un forte entusiasmo per i vantaggi che l’intelligenza artificiale può offrire, come il miglioramento delle prestazioni del sistema, una maggiore efficienza energetica e una maggiore innovazione, si evidenziano specifiche preoccupazioni, tra cui quelle sulla sicurezza informatica, sugli elevati costi di implementazione e sulla carenza di professionisti qualificati.
Il rischio di perdita di lavoro, in un contesto ad alta specializzazione, è meno avvertito che in altri settori, per quanto presente in generale all’interno delle imprese intervistate.
Sia i fornitori di tecnologia che gli utenti finali identificano l’analisi dei dati basata sull’Ia, gli strumenti di apprendimento automatico e l’automazione basata sull’IoT come essenziali per migliorare la gestione dell’energia.
“Ciò sottolinea la necessità di politiche mirate, investimenti strategici e di una più forte collaborazione anche tra industria e mondo accademico per garantire che le tecnologie di intelligenza artificiale siano adottate in modo sostenibile e responsabile”, spiega Fire.
Lo studio mostra sviluppi in linea con gli obiettivi dell’Ue per la decarbonizzazione e la neutralità climatica entro il 2050. In Italia è prevista un’espansione dei consumi legati all’Ia, che passeranno da circa 4 a circa 10 TWh (con una potenza che passerà da circa 0,5 a circa 2,6 GW), in linea con il Pniec.
D’altra parte, l’intelligenza artificiale può fungere da abilitatore strategico, non solo migliorando l’efficienza tecnica ed economica, ma anche contribuendo a metriche di sostenibilità più ampie.
I risparmi energetici promossi dall’uso dell’Ia potrebbero attestarsi fra i 20 e i 40 TWh, ma ovviamente richiedono politiche efficaci per trasformarsi in realtà.
Sebbene le strategie esistenti, come il Green Deal europeo e il programma Europa digitale, promuovano già le tecnologie digitali e pulite in tutti i settori, il report evidenzia la necessità di azioni più mirate e specifiche per settore.
“In particolare, le politiche future dovrebbero proporre la creazione di incentivi nazionali e regionali per i progetti di efficienza energetica basati sull’intelligenza artificiale, in particolare per le Pmi, che spesso non dispongono delle risorse per l’adozione – avverte Fire – Sono, inoltre, essenziali programmi di formazione su misura per i professionisti dell’energia, crediti d’imposta per gli investimenti nell’Ia relativi al risparmio energetico e lo sviluppo di sistemi standardizzati per l’uso responsabile dell’Ia nelle infrastrutture critiche. Inoltre, l’istituzione di spazi di sperimentazione normativa, la disponibilità di dati energetici ad accesso aperto e fondi dedicati all’innovazione potrebbero consentire la sperimentazione, garantendo nel contempo l’allineamento con gli obiettivi climatici e i principi di sovranità digitale”. Infine, sulla base delle informazioni raccolte dalle interviste con gli stakeholder, Fire ha sviluppato una serie di suggerimenti ‘passo dopo passo’ per le aziende che stanno per iniziare o si trovano nelle prime fasi del loro percorso di implementazione dell’Ia. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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