Un occhio sul mondo

Fallimento Silicon Valley Bank è un duro colpo per il mondo del vino

Fallimento Silicon Valley Bank è un duro colpo per il mondo del vino

Il fallimento della Silicon Valley Bank è un duro colpo per il mondo del vino

Il disastro della californiana SVB – Silicon Valley Bank è il secondo più grande fallimento bancario nella storia degli USA. 

La sede centrale è a Santa Clara in California. 

Nel Settembre 2008 era stato il crack della Banca Lehman Brothers a sconquassare il mondo finanziario non solo della America del Nord. 

SVB era il sedicesimo istituto finanziario al mondo per volume d’affari ed era già da tempo in amministrazione controllata a causa di una persistente e insufficiente liquidità. 

La divisione vino per svariati anni ha rappresentato un punto di riferimento fondamentale per il mondo vitivinicolo sia come strumento finanziario che come preziosa fonte di analisi e dati a disposizione delle cantine e delle aziende. 

Un punto di riferimento fondamentale per le start up ossia aziende di piccole dimensioni e i venture capital ossia il  finanziamento di investimenti ad alto rischio di profitti. 

Generalmente le start up si occupano di innovazione tecnologiche e la Silicon Valley in California è da tempo la culla delle piccole imprese che agiscono nel settore innovativo delle tecnologie.  

SVB al contrario delle banche che si occupano solo di grandi clienti come istituto finanziario supportava infatti finanziariamente le aziende medie e piccole che si occupano di innovazione, soprattutto quelle che operano per contrastare il cambiamento climatico. 

La filiale british di SVB era ridotta come dimensioni ma considerata come fondamentale per il settore tecnologico e delle innovazioni. 

È già stata acquistata dalla HSBC – Hong Kong Shanghai Bank Corporation che è uno dei più grandi gruppi finanziari del pianeta con sede a Hong Kong, Shangai e Londra. 

Ciò a riprova dell’indubbio valore di questa filiale. 

Nessun aiuto finanziario è stato erogato dal governo british e ciò comprova la solidità del gruppo HSBC. 

Il fondatore nonché vicepresidente di SVB Rob Mc Millan ha guidato per anni la divisione vino considerata un pilastro fondamentale del settore vitivinicolo in California, stato di Washington e Oregon che sono gli stati più vocati per la produzione di vini negli USA.

 Numerosissime aziende vitivinicole hanno ricevuto prestiti da SVB. 

Dal 1994 il volume ammonta ad oltre 4 miliardi di dollari e attualmente la cifra si attesta a oltre 1 miliardo dispensato a più di 450 clienti. 

È veramente molto grande il numero di viticoltori, cantine e aziende che si sono rivolti a SVB e al servizio “State of the US Wine Industry” per avere utili e necessarie informazioni sul mondo vitivinicolo. 

Tantissimi sono i proprietari di cantine e aziende vinicole yankee e non solo che si sono rivolti alla banca per consigli e investimenti per piani a lungo termine. 

Questi preziosi supporti vengono adesso improvvisamente a mancare. 

La situazione attuale è incerta in tutto il mondo finanziario a causa di questo fallimento. 

Jerome Powell Presidente della Federal Reserve USA

Si è innescato un effetto domino che ha determinato crisi e fallimenti di altre banche all’estero, crollo di titoli e perdite importanti in tutte le borse del mondo. 

I correntisti di SVB sono stati rassicurati da una dichiarazione congiunta emessa dal Dipartimento del tesoro USA, dai dirigenti del Federal Reserve System e dalla FDIC – Federal Deposit Insurance Corporation. 

Avranno accesso ai loro denari a partire dalla metà del mese di Marzo. 

Questo importante annuncio ha tranquillizzato i correntisti e i dipendenti delle aziende vitivinicole, delle cantine e delle start up che vedevano a rischio i loro stipendi. 

La FDIC sta cercando un acquirente solido con una certa urgenza. 

È spuntato quale potenziale acquirente il bizzarro Elon Musk ma il suo interesse sembra più dovuto a vanagloria e desiderio di visibilità. 

L’eccentrico miliardario ha parecchi guai da rimediare a cominciare da twitter e dall’incerto sviluppo delle sue auto e camion elettrici. 

Nel frattempo è fallita la Signature Bank che era un istituto bancario al ventunesimo posto come importanza. 

È assai più probabile che la Divisione vino di SVB verrà acquisita da una banca che ha esperienza nel settore dei finanziamenti e prestiti agricoli. 

L’importantissimo servizio “State of the Wine Industry” e le informazioni di benchmarking “Direct to Consumer” sono ovviamente sospesi. 

Il benchmarking è il confronto tra i risultati di una impresa con quelli delle imprese concorrenti. 

SVB realizzava gratuitamente questi servizi. 

Rob Mc Millan ha dichiarato che non sa quando potrà riprendere a fornire questi dati poiché la loro produzione ha costi significativi per le raccolte dati, analisi, scrittura, design e formattazione che devono essere coperti. 

Vedremo nei prossimi giorni lo sviluppo di questa crisi finanziaria anche in Italia. 

Il primo giorno di chiusura di SVB la borsa di New York ha chiuso in pareggio mentre le borse europee hanno purtroppo perso complessivamente 200 miliardi di euro. 

Negli USA la Federal Reserve ha indotto trenta banche yankee a versare in un fondo apposito 30 miliardi di dollari allo scopo di preservare alcuni istituti che stanno rischiando la chiusura. 

In Europa è sotto stretta osservazione la banca svizzera Credit Suisse a rischio crisi e chiusura. 

Per il momento la banca di stato Banque Nationale Suisse ne garantisce la solidità e la attuale continuazione della attività. La BCE – Banca Centrale Europea assicura che nessuna banca denota problemi. 

Stessa cosa per quanto riguarda gli istituti bancari nazionali secondo le precisazioni della Banca d’Italia e dell’ABI l’associazione che rappresenta le banche italiane. 

Umberto Faedi 


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Redazione

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