Stile e Società

Approvato il decreto sulle pratiche sleali

Approvato il decreto sulle pratiche sleali

Approvato il decreto sulle pratiche sleali.

Il consiglio dei ministri ne combina anche qualcuna buona.

Ha infatti approvato e varato il decreto contro le pratiche sleali nei rapporti commerciali della filiera agro-alimentare.

In questo modo l’Italia si è finalmente adeguata alla normativa europea. Sedici nazioni aderenti alla UE hanno già recepito e adeguato la propria legislazione a questa normativa.

Assai soddisfatto per questa iniziativa del governo italiano si dichiara Paolo De Castro europarlamentare e primo vicepresidente della commissione europea alla agricoltura e allo sviluppo rurale.

È prevista l’introduzione di un livello minimo di tutela comune a tutta la UE.

 

Il consiglio dei ministri ne combina anche qualcuna buona.

 

La direttiva comprende un elenco delle pratiche commerciali sleali che sono assolutamente proibite.

E un altro elenco di modalità che saranno autorizzate solamente se formulate e concordate in termini chiari ed univoci al momento della conclusione degli accordi di fornitura.

Non sarà quindi più consentito imporre condizioni contrattuali eccessivamente gravose per una delle parti.

La pratica di vendere prodotti agroalimentari o agricoli a prezzi al di sotto dei costi di produzione è assolutamente vietata. In questo modo dovrebbe esserci un riequilibrio nei rapporti di forza tra le parti negli scambi commerciali.

Lo scopo è di garantire una posizione più equa per agricoltori e produttori. Viene designato quale autorità nazionale di contrasto l’ICQRF  Dipartimento dell’Ispettorato Centrale della Tutela e della Qualità e della Repressione Frodi.

Il consiglio dei ministri ne combina anche qualcuna buona.

 

L’ICQRF fa capo al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e svolge e svolgerà l’attività di accertamento delle violazioni delle disposizioni previste nel decreto.

E subito segnalo che in Puglia nei supermercati un litro di latte fresco costa 1,65 euro e ai produttori primo anello della filiera viene pagato 40 centesimi.

Sono 25 anni che il prezzo riconosciuto agli allevatori nonché produttori è il medesimo. I produttori stanno pensando ad azioni dure e concrete e ciò metterebbe a rischio la filiera.

Approvato il decreto sulle pratiche sleali

Senza latte degli allevatori non è possibile produrre burrate, mozzarelle e formaggi.

Se negli ultimi decenni questi ottimi prodotti pugliesi hanno visto crescere esponenzialmente il loro giro d’affari è giusto che anche coloro che forniscono la materia prima indispensabile cioè il latte siano adeguatamente e giustamente remunerati.

La sostenibilità e la valorizzazione della filiera lattiero casearia pugliese deve essere garantita

Umberto Faedi 


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Redazione

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