Tribuna

Quello che non sta in tavola non si chiede

La perfetta padrona di casa quando allestisce la mensa in attesa degli ospiti sa già cosa deve mettere in tavola e cosa no. Quello che su una tavola elegante, in una cena importante, non va messo ha una precisa ragione per non comparire, pertanto l’ospite deve adeguarsi e non può permettersi di reclamare. Il medesimo accorgimento andrebbe rigorosamente osservato anche negli incontri conviviali tra parenti ed amici.

Prima di tutto una «mise en place» di stile richiede il minimo indispensabile: piatti, bicchieri, tovaglioli, eventualmente un centro tavola floreale o di candele. Stanno lontane dalla tavola “formale” le bottiglie di qualunque tipo. Zuppiere, vassoi, terrine, salsiere non sono degne di un banchetto raffinato. E idem altri oggettini che vado ad illustrare.

 

Infatti, il sale e il pepe, che secondo il galateo non hanno dignità di mensa nei pranzi di gala, è consentito apparecchiarli fin dall’inizio soltanto nei pasti “informali”, benché ai commensali è vivamente sconsigliato utilizzarli. Insaporendo la pietanza, si paleserebbe una carenza della cuoca, a meno che la padrona di casa conosca a menadito i gusti e le abitudini alimentari dei suoi amici e quindi offra loro la possibilità di caricare il sapore. La presenza della saliera mostrerebbe che ella non confida nella propria capacità (o di chi ha cucinato) di dosare la salatura del cibo, pertanto, per riguardo, non solo non si adopera ma nemmeno si chiede.


Il guaio è che tale premura non viene osservata nei ristoranti da parte di clienti, pronti a criticare, anche a vanvera.

 

I contenitori dell’olio e dell’aceto vengono portati al momento in cui, casomai, viene servita la verdura cruda, e immediatamente fatti sparire. Non si chiede dell’olio per inondare carne o pesce o verdura grigliata, un minimo di cura per la propria salute accettiamola come “sacrificio” in casa d’altri.

 

Non si chiede neanche la formaggiera se non viene portata.

 

Non si chiede mai dell’altro pane se quello in tavola è finito. Siccome, secondo le regole, spetta alla padrona di casa assicurarsi che ci sia pane a sufficienza per tutti, sembrerebbe sottolineare una mancanza e non sta bene mettere in imbarazzo chi ci sta ospitando. In ristorante, la richiesta deve essere fatta in modo molto discreto.

 

Non si chiede nemmeno del vino, quando il bicchiere è già svuotato. Occuparsi della bevanda è un compito del padrone di casa e se lui è distratto, magari dalla conversazione, non sta bene richiamarlo ai suoi “doveri”. E se poi, come può succedere, la riserva predisposta è esaurita, la situazione sarebbe di non poco imbarazzo sia per la casa sia per l’ospite che ha espresso il reclamo!
Il Galateo dice che solo l’acqua può essere domandata, e non si insiste per averne di gassata, si accetta quella che viene portata, anche fosse di rubinetto: l’acqua non può essere negata a nessuno.

 

Per concludere, non si chiede mai e poi mai uno stuzzicadenti. Se si ha una così estrema preoccupazione per la propria dentatura, a fine pasto si fa una sosta in bagno e ci si lava con lo spazzolino portato da casa.

 

donna Maura
m.sacher@egnews.it


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