I Viaggi di Graspo

GRASPO in Puglia con My Wine per la Fiera della Biodiversità

GRASPO in Puglia con My Wine per la Fiera della Biodiversità   Slarina, Leonicena, Denela,  Brepona, Quaiara … A Masseria Ferragnano a Locorotondo (Ba)

GRASPO in Puglia con My Wine per la Fiera della Biodiversità

 

Nuovo vigneto di conservazione del germoplasma pugliese, CRSFA, Locorotondo (BA).

Slarina, Leonicena, Denela,  Brepona, Quaiara … A Masseria Ferragnano a Locorotondo (Ba) GRASPO e MY WINE protagonisti con i vitigni  rari e i loro custodi.

 

Non potevamo non esserci, l’appuntamento è di quelli ormai consolidati nel panorama degli eventi autunnali, la Fiera della Biodiversità che si è recentemente svolta a Locorotondo presso la Masseria Ferragnano.  

le relazioni alla Fiera della Biodiversità

Quasi a celebrare la fine di una lunga vendemmia il format della manifestazione ha previsto tante  novità a partire dalla giornata dedicata al mondo della ricerca per presentare i risultati dei progetti pugliesi dedicati alle specie arboree ed in particolare ai sui straordinari vitigni.

Un programma ricco che ha affrontato  nelle sue mille sfaccettature il tema della ricchezza genetica pugliese con l’intento di sensibilizzare tutti alla tutela e valorizzazione dei vitigni tradizionali spiega  Pasquale Venerito dinamico ricercatore del CRSFA ( Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia” ).

Atlante dei vitigni tradizionali di Puglia

Se Negro Amaro, Primitivo, Uva di Troia, Malvasia Nera, Montepulciano, Sangiovese ed Aglianico sono i vitigni più presenti e conosciuti della Puglia, sono però tantissimi i vitigni tradizionali di questa regione come Aleatico, Antinello,  Barbarossa, Baresana, Bianco d’Alessano, Caldarese, Cigliola, Francavidda, Impigno, Lacrima di Brindisi, Malaca, Ottavianello, Prunesta, Susumaniello e tanti altri che costituiscono un patrimonio ampelografico ricchissimo ed unico.

Un patrimonio che ha trovato nel Progetto di recupero del germoplasma viticolo Pugliese (re.ge.Vi.P.) lo strumento per l’identificazione, la salvaguardia delle tante varietà a rischio coinvolgendo viticoltori, vivaisti ed appassionati.

 Nel corso del progetto sono state individuate alcune aziende agricole beneficiarie della suddetta misura “Agricoltori Custodi” già ospitanti germoplasma di interesse; in tali aziende si è provveduto a migliorare la conservazione del germoplasma preesistente, incrementare la biodiversità del sito con l’introduzione di ulteriori varietà/accessioni locali nonché a realizzare interventi per migliorare l’accessibilità, visibilità e fruibilità pubblica delle stesse collezioni in situ.


L’Atlante dei Vitigni tradizionali di Puglia fa sintesi di tutta questa attività.

Giuseppe Gianolio

A testimoniare quanto si sta facendo su questo fronte in altri territori Giuseppe Gianolio fondatore di My Wine ed ambasciatore di GRASPO ha portato tutta la sua incredibile esperienza.

 Siamo nel cosiddetto Pianalto Astigiano a Cellarengo in Piemonte – ha spiegato Gianolio – un territorio a cavallo tra le ultime propaggini delle colline del Monferrato, il Roero e la pianura torinese.

Pasquale Venerito

Qui  la Slarina c’è sempre stata raggiungendo anche superfici molto importanti, la ricostituzione post fillossera l’ha però vista molto penalizzata probabilmente per la sua scarsa produttività decisamente inferiore rispetto a quella della Barbera. 

Così nasce My Wine che più che un’associazione è un’esperienza di vita e di condivisione molto esclusiva che si occupa di fatto del recupero, salvaguardia e valorizzazione della Slarina, chiamata anche Cellarina condividendo i frutti di questo prezioso percorso con una settantina di soci dispersi in tutto il mondo.

Vigneto di conservazione del germoplasma pugliese, CRSFA, Locorotondo (BA).

Oggi questo progetto per My Wine è molto cresciuto e strutturato con l’impianto di un nuovo suggestivo vigneto disteso ad anfiteatro dove non solo si produce un’ottima Slarina ma che diventa anche luogo ideale di incontro e di crescita e di rigenerazione per tutti i soci che qui possono essere coinvolti non solo nella raccolta dell’uva ma in tutta una serie di eventi culturali e di spettacolo durante tutto l’anno.

L’Istituto di Locorotondo

E se l’Italia rappresenta il paese del vino con il maggior numero di vitigni e quindi con la massima espressione di biodiversità viticola – continua Gianolio – potrebbe sembrare inutile o superfluo continuare a ricercare ulteriori testimonianze di vitigni dispersi nella sua storia. 

Questa diversità è però oggi minacciata da un’emergenza climatica che rischia di portare ad una pericolosa omologazione dei vini privandoli delle loro principali peculiarità distintive. 

Proprio partendo da questa riflessione opera anche l’associazione G.R.A.S.P.O., acronimo che fa riferimento al Gruppo di Ricerca Ampelografica per la Salvaguardia e la Preservazione dell’Originalità e biodiversità viticola, che nasce da un’idea di tre enologi con la passione per la ricerca attiva sul fronte del recupero di antichi vitigni abbandonati, nella convinzione che la biodiversità possa essere una r

Gioiello viticolo Puglrse

isorsa importante per il futuro della viticoltura, sia in chiave di cambiamento climatico, che per una migliore diversificazione dei vini anche in una proiezione prettamente commerciale. 

Ogni anno sono oltre un centinaio i vitigni microvinificati di cui la maggior parte in esclusiva mondiale e ad oggi sono state fatte oltre 250 analisi del DNA con il risultato che sono stati scoperti una ventina di vitigni finora assolutamente sconosciuti.

Alcuni portati direttamente in degustazione come Leonicena, Denela,  Brepona, Quaiara  per finire con la Slarina che in purezza esprime vini di un rosso rubino intenso e con profilo aromatico ampio e complesso dove sensazioni di fiori freschi, frutta rossa spezie emergono, unitamente ad una buona struttura, bilanciata freschezza e bella morbidezza. Un vino che può sorprendere anche sulle lunghe distanze.

Anche in Puglia.. vitigni dal passato per vini del futuro.

Il viaggio continua…

 


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