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Etichette sugli alimenti: obbligo di indicazione dello stabilimento di produzione o confezionamento

Dal 4 aprile 2018 scatta l’obbligo di indicare nelle etichette degli alimenti la sede e l’indirizzo dello stabilimento di produzione o di confezionamento.

Il provvedimento sulle sanzioni per le violazioni entrerà in vigore il 9 maggio 2018.

Sì, certo, come ci raccontano i portavoce delle varie rappresentanze di categorie interessate, è “un passo avanti molto importante per la sicurezza alimentare”, con la finalità di garantire una corretta informazione.

Ma l’indicazione nelle etichette della sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento del prodotto alimentare come ci assicura che la materia prima sia di origine nel medesimo territorio e non importato da altrove, ossia da Stati comunitari ed extracomunitari?

Nel recente comunicato stampa dell’Unione Nazionale Consumatori si legge: “Ogni industria è responsabile della qualità e della sicurezza dei suoi prodotti, ed è quindi tenuta a controllare la qualità delle materie prime che utilizza, indipendentemente dalla loro origine, e la filiera di produzione”.

Con tutto il rispetto, non ci sembra fondamentale sapere dalle etichette ‘dove’ sono stanziati questi stabilimenti, obbedendo alle regole dell’Unione Europea, a noi consumatori italiani interessa di più se i prodotti lavorati e confezionati in Italia siano d’origine italiana o no.
Questa è la vera trasparenza che garantisce il consumatore.

Per saperne di più sulla questione delle etichette: http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/impresa/competitivita-e-nuove-imprese/industria-alimentare/etichettatura-alimentare

Maura Sacher


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