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Su TTIP un po’ più di informazione non fa male

Non riesco a credere alle mie orecchie nel sentire un neo direttore di tg, noto divulgatore scientifico esclamare “Mah, se è così, sarebbe da firmare subito”, dopo che qualcuno gli ha preparato una scheda mirata a capire cosa contengono gli accordi TTIP.

Cosa ne sa? Nulla, pare.

Il presidente degli USA si è incontrato con Angela Merkel ad Hannover. Tutti i media hanno informato che sul tavolo della visita di due giorni c’erano i temi più caldi del momento come la Siria, la Libia, l’Isis e il terrorismo jihadista, l’Ucraina e i problemi di relazione con la Russia, e soprattutto il problema dei migranti.
Appena accennato un altro tema dell’incontro (tra molti sbaciucchiamenti immortalati):  l’accordo per il mercato di libero scambio tra Ue e Usa, il TTIP, riguardanti qualche decina di settori, tra cui quello dell’agroalimentare e in specie quello della tutela legislativa del lavoro.

Gli accordi TTIP rimangono ancora segreti nello specifico. Sull’argomento abbiamo già scritto più volte, non vogliamo tediare nessuno con ripetizioni, chi ha letto sa come la pensiamo, auspichiamo che ognuno si sia informato per conto proprio.
Sicuramente meglio di certi giornalisti che mettono la loro faccia sul piccolo schermo e bene o male agiscono sull’opinione pubblica, massa più ampia di quella che noi possiamo raggiungere.

Non oseremmo attribuire il 77° posto della graduatoria sulla libertà di stampa elaborata da Reporter senza frontiere, RSF, alle imposizioni di un qualche potere, ma qualche dubbio – tra le righe –  ci viene. Non è che dentro, sotto sotto, ci sia un’occulta tensione alla disinformazione?
Insomma, perché non si parla chiaro?
Se sul TTIP non siete ragguagliati, affidatevi alle informazioni offerte dal web, e cercate nel nostro sito.

Noi riteniamo che il TTIP, più che all’Europa sarà principalmente nocivo all’Italia, la grande invidiata!

Maura Sacher


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