Tribuna

Ospiti speciali a tavola

Avere ospiti “speciali” a tavola purtroppo capita e troppo spesso ve ne siete resi conto solo dopo che li avete invitati.

Quello che esamino ora sono una parte delle situazioni che potrebbero capitare.

C’è il bambino, figlio di amici, che proprio non mangia nulla di quello che è il vostro menù, si nutre solo di riso in bianco o solo con il pomodoro, e di una bistecca magari di pollo, e probabilmente non solo per capriccio assecondato da mammina bensì a causa di intolleranze. Ma perché la madre non ha avvisato prima? Le padrone di casa sono costrette a ritornare in cucina e mettere altre pentole sul fuoco, mentre il resto della compagnia oserebbe dare inizio al proprio pasto davanti a bimbi affamati? Certo che no.

E a proposito di intolleranze, sempre più diffuse tra la popolazione, non solo al lattosio e al glutine, ultima “moda”, mi sono resa conto che ci sono persone specificatamente intolleranti all’aglio, alla cipolla, alle patate, al pomodoro, al parmigiano, alle uova, al burro, al rosmarino, e ad altro che sarebbe una solfa elencare. Un bell’onere per chi invita. Eppure, ogni brava padrona di casa deve imparare a conoscere i gusti o le avversioni dei propri ospiti.

E cerchiamo di stare particolarmente attenti quando invitiamo un vegetariano o al peggio un vegano convinto. Per non disgustarli, con ripercussioni sull’appetito degli altri invitati, evitiamo un menù che contenga alcun tipo di carne, inventiamoci pietanze alternative, ricorrendo alle centinaia di blog che le descrivono e allegramente diamo una connotazione “speciale” all’invito gastronomico.

Se vogliamo avere tra i nostri commensali persone di altre nazionalità o religioni, dobbiamo essere ancora più accorti. Costoro, o ricusano l’invito con qualche scusa o vengono, per amicizia, rischiando. Allora, che fare? È meglio domandare loro chiaramente quali inibizioni hanno.

Ormai è arcinoto che non si può servire carne di maiale o alcoolici agli ospiti che professano la fede musulmana, ma nemmeno pesci che non abbiano le squame, quindi niente crostacei, come pure agli invitati di fede ebraica. Questi ultimi, poi, hanno altre restrizioni culturali e religiose, ad esempio il sistema “kasher” per la lavorazione delle carni; essi inoltre non ammettono l’abbinamento della carne col latte o suoi derivati, quindi niente parmigiano su pietanze con ragù ma nemmeno scaloppine al burro.

Riguardo ai formaggi, se avete ospiti degli orientali a tavola, evitate di servirli come dessert, li disgusterete al solo odore.

Infine, è meglio evitare di presentare pietanze a base di coniglio, trippe, fegato e tutte le interiora di qualunque animale, non sono graditi a tutti.

Per concludere, tutti i nostri ospiti sono “speciali”, perché devono essere trattati secondo i loro gusti e le loro preferenze, guai a noi se serviamo loro un menù di nostro esclusivo gradimento.

donna Maura


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