Stile e Società

Lo Champagne Jacquart gira per Londra

È arrivata a Londra la Maison Jacquart, fiore all’occhiello del grande gruppo Alliance Champagne, che si approvvigiona tra i 2400 ettari di vigneti, ripartiti sulla Montagne de Reims, nella Vallée de la Marne, lungo la Côte des Blancs e la Côte des Bar, a formare uno dei più vasti territori di tutta la Champagne.

Nella metropoli sul Tamigi lo Champagne Jacquart ha recentemente ottenuto due grandi soddisfazioni.

All’ultima edizione di “Drink Business Champagne Masters 2014”, che ha avuto luogo presso l’Hotel Dorchester, la Maison ha conquistato cinque medaglie per altrettante cuvée presentate per la degustazione, con i suoi Brut Mosaïque, Extra Brut, Rosé, Blanc de Blancs Millesimato, Cuvée Alpha.
Gli “Champagne Masters” sono riservati solamente ai migliori produttori di Champagne e per comporre la giuria vengono selezionati i più qualificati esperti del settore, giornalisti e opinionisti di fama internazionale.

La seconda conquista è la presenza del marchio Jacquart, nel mese di dicembre 2014, in tutte le strade del centro di Londra, dove, grazie a una forte campagna di sponsorizzazione, andrà in giro sui classici taxi neri londinesi (i leggendari cabs), che su entrambe le fiancate recheranno impressa la recente creatività della marca, realizzata dall’artista francese Isabelle Bonjean.

La sponsorizzazione di 200 taxi neri sarà affiancata da un’altra iniziativa di comunicazione, vale a dire l’accensione quotidiana di 100 schermi digitali nelle principali stazioni della metropolitana (area Central London), nell’orario di maggiore afflusso di pubblico, dalle 16.00 alle 20.00. Gli schermi riprenderanno la stessa immagine veicolata dai taxi.

Logo Jacquart

Laurent Reinteau, amministratore delegato di Jacquart, commenta: “Il mercato inglese è di importanza fondamentale per lo Champagne Jacquart. Con questa campagna intendiamo dare maggiore visibilità alla marca, aumentandone la notorietà e promuovendo gli acquisti nel momento di maggiore stagionalità dello Champagne”.

Maura Sacher


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