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La posizione del Governo sul partenariato transatlantico, TTIP

Il Governo italiano sul Trattato TTIP non ammette obiezioni, se ne fa portavoce il Ministro Calenda: il Ttip non è un semplice accordo commerciale come altri, ma è una scelta strategica e culturale per l’Ue.

È dal lontano ottobre 2014 che il Presidente del Consiglio Renzi era informato delle trattative iniziate un anno e mezzo prima, avendo retto il mandato di Presidenza del Consiglio UE nel secondo semestre, anche se in meri termini conoscitivi come si conviene quando sono gli uffici e i funzionari ad occuparsi di fornire i documenti.

Facendo i conti, risaliamo ad un inizio di trattative segretamente avviate nel 2012-2013, periodo del Governo tecnico Monti e del subentrante Governo Letta. A quell’epoca, membro del Consiglio UE per gli Affari Esteri e Commercio era Carlo Calenda, da maggio 2013 viceministro allo Sviluppo Economico e da gennaio 2016 rappresentante permanente dell’Italia a Bruxelles, nominato da Renzi, che nel giro di un paio di mesi lo richiama per affidargli il medesimo Ministero, vacante a seguito delle dimissioni della Guidi.

Ed è Calenda a difendere la posizione italiana, non quella che dà voce alle obiezioni, alle critiche, ai timori, delle svariate categorie di consumatori e di cittadini e dei comitati NO-TTIP, STOP-TTIP, recepite da movimenti parlamentari come Lega e 5Stelle. La posizione di Calenda continua sulla linea di sostegno alle dichiarazioni di Renzi alla stampa nel dicembre 2014 («Grande trasparenza, grande confronto, grande apertura, grande opportunità per l’Italia, il ttip deve andare avanti di pari passo con il ‘made in’»).

Il Ministro Calenda obietta punto per punto a chi formula perplessità sull’introduzione di alimenti contaminati o parla di “cavallo di Troia” per favorire l’invasione degli Ogm, o farnetica sul pericolo della mancata tutela dei marchi Igp, Doc, le denuncia come “falsità”. E aggiunge che non è nemmeno vero che il processo non è democratico, servirà invece l’unanimità dei Paesi Membri della UE per l’approvazione definitiva dell’accordo.

In effetti, solo quando sarà ratificato, il Ttip verrà consegnato ai governi dei 28 paesi ed al Parlamento europeo: saranno loro a stabilire se potrà entrare in vigore o meno.
E verrà pubblicato online, parola di Ministro.

Maura Sacher


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