Curiosità

La Gioconda di latta e altre scatolette in mostra

Una curiosa Mostra è stata allestita a Milano, frutto della singolare collezione di Paolo Stefanato, giornalista, che nell’arco di trent’anni le ha raccolte in tutto il mondo.

442 scatolette di latta saranno esposte nello spazio Del Tongo in via Solferino 22, Milano, fino al 14 gennaio 2017, inaugurata il 1 dicembre scorso.

“Le scatolette alimentari sigillate – spiega  Stefanato, per giustificare la sua passione – sono fabbricate per essere distrutte. Sono un semplice imballaggio che si getta e non si conserva, simboli inconsapevoli della vita quotidiana e dei consumi minuti. Invece, osservandole, si può apprezzare quanto siano belle, curiose, sorprendenti e come rappresentino un mondo d’arte a sé, non lontano dalla Pop art e dal pensiero creativo di Andy Wharol. Un racconto per ridare dignità a un oggetto dalla vita breve, che nasce per un tempo effimero al servizio del prodotto che contiene”.
Le scatolette provengono da tutto il mondo, dall’Europa all’Argentina alla Corea, dall’Africa e dall’Australia, oltre che dall’Italia. Hanno protetto e custodito cibi di ogni tipo: sardine, tonno, pomodori, verdure, frutta, pesce e carni. Non portano etichetta, ma sono litografate sul metallo, hanno grafiche a volte bizzarre, sono colorate e decorate con le immagini più diverse: fiori, pescatori, fabbriche, barche, figure e volti, persino il ritratto della Gioconda. la-gioconda-di-latta2-628x353

La loro storia, come ha ricostruito Paolo Stefanato, ha più di 200 anni. “Nel 1810 le scatolette furono brevettate dall’inglese Pierre Durand che seguì le sperimentazioni del francese Nicolas Appert per la conservazione dei cibi in contenitori di vetro: Durand sostituì il vetro con lattine in metallo cilindriche. Il brevetto fu poi acquistato dagli inglesi Bryan Donkin e John Hall e l’industria che si sviluppò ebbe come primo cliente l’esercito inglese.

Le scatole di latta appartengono a due grandi famiglie: quelle con il coperchio, quindi riutilizzabili, che hanno sempre alimentato un collezionismo fiorente, e quelle sigillate, che invece vengono gettate nella spazzatura dopo aver protetto il loro contenuto. Questa collezione vuol essere un po’ il loro riscatto.
Tra tutte quelle esposte nella mostra, due spiccano pin modo particolare. Una fabbricata in Francia di marchio ‘Le dieux’ su cui è disegnato un banchetto in cui Giove, Nettuno, Marte e Mercurio mangiano sardine: l’immagine è accompagnata da un falso verso dell’Iliade. L’altra, fabbricata in Italia, è quella delle ‘Alici in salsa piccante vera marca Rizzoli, Parma’, in cui tre gnomi con barba e cappello tricolore sono sovrastati dal motto latino “Ante Lucrum Nomen” (prima del guadagno il prestigio del nome).

Questo da scoprire nello showroom Del Tongo, con i seguenti orari: lunedì dalle 15.00 alle 19.00 e dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 19.00.

Maura Sacher


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