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“Dossier glifosato”, siamo tutti avvelenati?

Il giorno della festa  della Donna si doveva riunire a Bruxelles il Comitato permanente europeo per i prodotti fitosanitari per esaminare il “dossier glifosato”, noto diserbante chimico, sospettato di essere altamente cancerogeno.

L’erbicida funziona così. Il glifosato è un diserbante sistemico non selettivo, che, a differenza di altri prodotti, viene assorbito nell’immediato dal fogliame, bruciandolo, ma successivamente devitalizza anche le radici della pianta, penetrando nel terreno per una ventina di centimetri. L’assorbimento del prodotto avviene in 5-6 ore, e il disseccamento della vegetazione è visibile in genere dopo 10-12 giorni. Oltre che in agricoltura è ampiamente impiegato dagli enti pubblici per liberare dalle erbacce ‘indesiderate’ le vie cittadine ed è presente anche in prodotti da giardinaggio d’uso privato.

Ma che succede di conseguenza? Il glifosato viene spruzzato e si

Campi trattati col diserbante erbicida glifosato. Roma, 4 marzo 2016. ANSA/CHAFER
Campi trattati col diserbante erbicida glifosato.

disperde nell’aria, pertanto non solo è fitotossico per tutte le piante delle vicinanze, e pensiamo agli alberi da frutta, ai campi coltivati ad ortaggi, ai fiori dei campi da cui le api vanno a rifornirsi di nettare per darci il miele (tra parentesi sono proprio i diserbanti i più incriminati della loro sempre più frequente moria), alle acque e agli animali esposti ma evidentemente anche per gli uomini, donne e bambini che respirano l’aria circostante.

Chi lo ha inventato e chi lo ha commercializzato? La storia del glifosato inizia negli anni Cinquanta come studio sperimentale, ma la sua commercializzazione con il nome di Roundup è partita nel 1974 negli Stati Uniti ed è avvenuta da parte della Monsanto. Dice niente il nome? Ma sì, quella delle sementi Geneticamente Modificate (OGM) di mais, ma anche soia e persino del cotone!

Conclusione.
La Commissione europea ha rinviato al 18-19 maggio 2016 la discussione sullerbicida che divide la comunità scientifica e non solo. Bruxelles ha chiesto agli esperti dei 28 Stati Ue di inviare per il 18 marzo le proposte di modifica che auspicano apportare al testo in discussione.
Perché? È in gioco il rinnovo dell’autorizzazione all’utilizzo in Europa del glifosato. A beneficio di quali interessi? Chi lo indovina?

Per saperne di più e firmare la petizione: https://www.change.org/p/salvaguardiamo-la-nostra-salute-no-ai-glifosati-matteorenzi-maumartina-bealorenzin?utm_source=action_alert&utm_medium=email&utm_campaign=533531&alert_id=sHwkwjWBeP_GjPjoLCQE6lDqkx%2Ff8LtWjQlJCB0DF0ZGgYhLrE8foc%3D

Maura Sacher


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