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Antibiotici e alimentazione

Antibiotici e alimentazione. Ormai sappiamo bene come l’eccessivo uso di antibiotici nell’allevamento abbia portato alla formazione di batteri resistenti che costringono ad aumentarne il dosaggio.

Per parlare del problema si è svolto all’Accademia dei Georgofili un incontro dal titolo: “Gli antibiotici in alimentazione animale: un contributo importante al problema globale della resistenza acquisita da parte dei batteri. Che fare?” La giornata di studio ha portato alla luce, attraverso le relazioni di esperti delle Università di Firenze e Pisa che ci sono delle alternative al massiccio utilizzo di antibiotici nelle coltivazioni intensive.

 

Acidi grassi a catena corta come il butirrico per esempio o i tannini. L’acido butirrico è un prodotto naturale è il migliore fra quelli utilizzabili, promuovendo lo sviluppo dei villi intestinali creando  così i presupposti per una migliore assimilazione dei principi nutritivi.

antibiotici e alimentazione animale
antibiotici e alimentazione animale

Esistono anche altre possibile scelte. Sostanze naturali che si sono dimostrate efficaci batteriostatici e battericidi, anche capaci di indurre effetti collaterali positivi nei metabolismi dell’animale e della sua micro popolazione ruminale ed intestinale.

 

Evitare gli antibiotici si può perché anche i  tannini di castagno hanno dimostrato grande attività antibatterica , nelle prove in vitro, anche verso la terribile Salmonella ma anche contro il Clostridium perfringens, l’ Escherichia coli e il Campylobacter jejuni. Inoltre le galline ovaiole che nell’alimentazione hanno ricevuto questi tannini hanno prodotto uova a basso contenuto di colesterolo, senza andare in contro agli effetti negativi che spesso i polifenoli generano in questa tipologia produttiva.

 

Nei ruminanti invece l’impiego di polifenoli nell’alimentazione può aiutare tutto il pianeta riducendo l’emissione di gas serra. Un argomento altrettanto importante in quanto con una corretta alimentazione dell’animale cioè un buon bilanciamento energia-proteina della razione, si limita l’escrezione azotata. Inoltre ciò cura le diarree nei vitelli e  per modulare le bioidrogenazioni ruminali favorendo l’arricchimento in componenti funzionali della frazione lipidica di latte o carne.

 

Roberta Capanni


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Sonia Biasin

Giornalista pubblicista, diploma di sommelier con didattica Ais e 2 livello WSET. Una grande passione per il territorio, il vino e le sue tradizioni.

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